Mani da quattro continenti per la mascherina del Pime

Mani da quattro continenti per la mascherina del Pime

È lo strumento di protezione che ci accompagna ogni giorno nella lotta alla pandemia. Può diventare anche un’occasione per guardare con occhi diversi il mondo? È la scommessa delle mascherine che la cooperativa «Fiori all’Occhiello» di Baranzate (Mi) – il Comune più multietnico d’Italia – sta realizzando per il Negozio Pime

 

Ormai l’abbiamo capito: dovremo conviverci per un bel po’. E allora nel mezzo di una pandemia si può far diventare anche le mascherine – lo strumento per eccellenza per proteggersi dal Coronavirus – un’occasione per promuovere un mondo più solidale? È la scommessa che sta dietro alle mascherine che il Negozio Pime – lo store di libri e prodotti dell’economia etica e solidale del Centro missionario Pime di via Monte Rosa 81 a Milano – ha commissionato alla cooperativa «Fiori all’Occhiello» di Baranzate (Mi).

Dal punto di vista fisico sono mascherine in cotone lavabili a 60° con una tasca interna per l’inserimento del filtro TNT a triplo strato. Si tratta, dunque, di dispositivi riciclabili e allo stesso tempo pienamente efficaci per la protezione dal virus. Ma a contare in questo caso è anche la storia che c’è dietro a questo prodotto: il progetto nasce infatti dalla collaborazione tra i missionari del Pime è una realtà di imprenditoria sociale nata in un contesto del tutto particolare: Baranzate – alle porte di Milano – è infatti il primo Comune d’Italia per concentrazione di migranti residenti (33% su 11mila abitanti). Il suo territorio comprende complessivamente 72 etnie diverse: un quarto dall’Europa dell’Est, un quarto dall’Africa, un quarto dall’Asia e un quarto dall’America latina. Il 70% dei migranti residenti a Baranzate vive nell’area del Villaggio Gorizia, un piccolo triangolo ad alta densità abitativa. Ma multiculturalità non è sinonimo di disagio; può diventare anche occasione di incontro e conoscenza reciproca tra i popoli, come il Centro missionario Pime ha già raccontato attraverso la mostra fotografica «Il mondo in casa», che attraverso una carrellata di immagini fa incontrare il mosaico di famiglie di tutto il mondo che vivono a Baranzate.

In questo contesto sono le attività di animazione sociale a svolgere un ruolo fondamentale. Una di queste realtà è appunto il laboratorio sartoriale Fiori all’Occhiello, nato nel 2014 come progetto d’imprenditoria sociale per coniugare un’alta professionalità e l’inserimento lavorativo sul territorio di Baranzate. Qui, dove la multiculturalità è la regola e la quotidianità, l’Associazione La Rotonda ha dato vita ad una sartoria artigianale con l’intento di creare un’opportunità concreta di lavoro intorno all’abilità di donne e uomini provenienti da Paesi lontani. Attualmente vi lavorano 7 persone di nazionalità differenti: Amal del Marocco, Ndeye e Assane del Senegal e Yong Shuang dalla Cina, in qualità di sarti; Gabriela della Bolivia, come responsabile di produzione; Grazia, modellista, e Chiara, coordinatrice del progetto (è possibile vedere anche i loro volti a questo link)

La mascherina realizzata per il Pime da «Fiori all’Occhiello» – che vuole riassumere in un oggetto questo incontro – è in vendita al prezzo di 10 euro in un kit che comprende una mascherina e due ricambi di filtri TNT.

È possibile ordinarla on line a questo link oppure anche acquistarla personalmente presso il Negozio Pime, che da lunedì 18 maggio ha riaperto i battenti nella sua sede di via Monte Rosa 81 a Milano (orari: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18).