Progetto Thailandia ecco i primi frutti

Progetto Thailandia ecco i primi frutti

Grazie al vostro aiuto, la Campagna in occasione dei 50 anni del Pime nel Paese del sorriso ha già permesso di raccogliere oltre 107 mila euro e di avviare interventi per le fasce sociali più svantaggiate

Come già sapete, quest’anno il Pime sta celebrando i suoi primi 50 anni di presenza in Thailandia. “Educare per integrare”, mantenendo l’unicità e le peculiarità di ogni individuo, di ogni singola cultura, religione ed etnia: è questo il messaggio che, grazie al vostro aiuto, sta raggiungendo anche le missioni più remote e bisognose del Paese del sorriso. Oggi vogliamo dirvi grazie, perché in questa prima metà dell’anno abbiamo inviato nelle missioni in Thailandia 107.445 euro, per mezzo dei quali i nostri missionari hanno potuto avviare quattro grossi progetti.

Accoglienza e istruzione ai bambini dei popoli dei monti
Il primo intervento è in corso presso il Centro cattolico di Ngao, gestito da padre Maurizio Arioldi. Qui sorge da 35 anni un ostello dove vengono ospitati durante l’anno scolastico bambini provenienti da 15 villaggi di varie etnie (akha, yao, karen e thai), quasi tutti situati in zone remote prive di strutture educative e sanitarie. Un servizio fondamentale, perché gran parte dei ragazzi dei villaggi, per motivi economico-culturali e spesso perché privi di documenti, non riesce a frequentare la scuola dell’obbligo. Oggi tuttavia la struttura che ospita l’ostello è molto datata e necessita di adeguamenti strutturali. Grazie al vostro supporto potremo dunque sostituire il vecchio tetto (in eternit), installandone uno nuovo, che garantirà ai bambini di avere a disposizione spazi sicuri e accoglienti in cui vivere e socializzare, ma soprattutto in cui poter frequentare la scuola regolarmente e in sicurezza.

Integrazione dei migranti e corsi di lingua thai
Il secondo progetto si sviluppa nella missione di Chiang Rai ed è stato avviato da padre Raffaele Pavesi, in collaborazione con l’Università statale thailandese e con altre organizzazioni non governative che già lavorano sul territorio. Chiang Rai, essendo una città di confine, è diventata negli ultimi anni un crocevia per molti migranti che arrivano nel Paese in cerca di una vita migliore.
Con questo intervento, insieme a padre Raffaele vogliamo promuovere una convivenza pacifica e un’integrazione sociale di queste persone, aiutandole a inserirsi nella società thailandese e a diventare autosufficienti nella vita quotidiana. Con il vostro aiuto stiamo creando il Centro “Duang Jai Father” dove si svolgeranno corsi di lingua thai, lezioni sulle leggi fondamentali dello Stato e programmi di sensibilizzazione su salute e corrette pratiche di igiene. Inoltre, avvieremo una piccola scuola primaria per i bambini migranti al fine di garantire loro adeguata istruzione di base e una crescita sociale armonica.

Contenuti liturgici digitali in lingua akha
Ci spostiamo ora nella missione di Mae Suai, sempre nella Diocesi di Chiang Rai, tra le comunità etniche già note come “tribù dei monti”. Anche in questo luogo sperduto, da ben 50 anni il Pime svolge la sua missione orientando il proprio campo pastorale alle etnie minoritarie, imparando lingue e culture locali, preparando materiali e strumenti capaci di annunciare il Vangelo ed entrando in dialogo con questi popoli. Proprio qui, padre Marco Ribolini sta sviluppando da diversi anni un importante intervento per queste comunità. Per l’anno pastorale 2022/2023 il progetto prevede la creazione di un sito web e di una app con contenuti liturgici, sia in lingua thai sia in lingua tribale. Tale applicazione garantirà un accesso più facile e intuitivo ai vari testi, diventando così un prezioso strumento e punto di riferimento per tutti coloro che lavorano con le comunità locali akha e lahu.

Sostegno a bambini, donne e anziani in difficoltà
Si sviluppa nel Sud del Paese il quarto progetto, gestito da padre Massimo Bolgan nel Centro Saint Martin a Nonthaburi, quartiere periferico della capitale Bangkok. Opereremo in collaborazione con la Saint Martin Foundation, da sempre in prima linea con programmi di assistenza a bambini, donne e anziani che vivono ai margini della società.
Grazie a voi, realizzeremo uno sportello di ascolto per le donne sole, vedove o abbandonate, alle quali verrà garantito anche sostegno psicologico oltre a corsi di formazione sui propri diritti, sul parto e su salute e igiene. Per i tanti anziani che vivono nello slum verranno invece organizzate visite domiciliari periodiche insieme a programmi di assistenza medica.
L’ultimo intervento, ma non certo meno importante, sarà volto ad accogliere bambini e ragazzi abbandonati o provenienti da situazioni familiari difficili nelle Case della Speranza: vere e proprie case di accoglienza dove i piccoli ospiti riceveranno l’aiuto necessario per inserirsi nella società con dignità.
Come potete vedere, i progetti in cantiere sono davvero importanti e saranno di aiuto e sostegno a più di 52 mila persone. E questo è solo l’inizio… sono ancora tante le iniziative che vorremmo realizzare e siamo certi che sarete al nostro fianco! A nome dei missionari del Pime, il nostro più grande e sentito grazie!

Per scoprire di più sui progetti in corso e per sostenere i nostri missionari ad avviare nuovi interventi in missione dona alla campagna Sale della Terra-S144 visitando il sito: saledellaterra.centropime.org