L’ultimo saluto a suor Celine, tra le prime indiane delle Missionarie dell’Immacolata

L’ultimo saluto a suor Celine, tra le prime indiane delle Missionarie dell’Immacolata

Si è spenta a 91 anni a Villa Balconi a Eluru suor Celine Kalpakacherry, che apparteneva al primo gruppo di vocazioni indiane delle Missionarie dell’Immacolata, le suore del Pime, entrate nell’istituto nel 1955. Per tanti anni in Andhra Pradesh ha svolto il suo ministero come infermiera e fisioterapista, con un’attenzione particolare per i lebbrosi

 

All’età di 91 anni in India il 9 settembre ci ha lasciato suor Celine Kalpakachery, missionaria dell’Immacolata che faceva parte del primo gruppo di giovani indiane che negli anni Cinquanta entrarono tra le «suore del Pime». Da tempo ormai malata, è morta a Villa Balconi, la casa delle missionarie anziane a Vegaveram nella città di Eluru, nello Stato dell’Andhra Pradesh, che ospita attualmente 45 religiose.

Suor Celine l’8 giugno 1955 era giunta dal Kerala in Andhra Pradesh per fare parte del primo gruppo delle missionarie dell’Immacolata indiane. Con lei anche un fratello aveva abbracciato la missione come sacerdote, anche lui al servizio dell’Andhra Pradesh. Fondate in Italia nel 1936 per aiutare il Pime nell’evangelizzazione, le suore erano arrivate in India nella diocesi di Vijayawada nel 1948 e già nel 1954 l’istituto aveva compiuto la scelta di aprirsi alle vocazioni locali. Così nel 1955 furono 14 le giovani indiane che emisero la loro prima professione. Primo seme di un cammino che ha portato oggi le suore di origine indiana a essere il gruppo più numeroso all’interno delle missionarie dell’Immacolata.

Formatasi come infermiera e fisioterapista suor Celine ha operato in molti degli ospedali della congregazione nell’Andhra Pradesh. È sempre stata una persona laboriosa e gioiosa, che ha dedicato tanto tempo alla preghiera e ai suoi pazienti. Un altro ambito di impegno è stato l’educazione dei ragazzi nelle scuole e negli ostelli delle missionarie dell’Immacolata. In auto poi si recava nei villaggi per predicare la parola di Dio, assistere i malati e preparare i catecumeni ai sacramenti dell’iniziazione cristiana.

Un altro suo servizio molto significativo è stato quello ai lebbrosi del Vegavaram Damien Leprosy center (DLC), una struttura della congregazione che quando aprì 60 anni fa era l’unica al loro servizio nella zona. Suor Celine girava i villaggi in cerca dei pazienti e li curava amorevolmente nell’ospedale. Li aiutava ad alleviare il dolore con la fisioterapia, con grande amore e dedizione.Ha messo il cuore e la mente in qualsiasi cosa facesse perché era fortissimo il suo legame con Gesù. Con la sua bella voce cantava i bhajans e gli inni per insegnarli ai fedeli durante le celebrazioni liturgiche.

Ha vissuto una bella vita di fede dedicando il suo tempo ai poveri dell’Andhra Pradesh, ha riassunto il celebrante durante il funerale tenuto nella cappella della comunità di Villa Balconi a Eluru nello stesso giorno della sua morte. A causa delle restrizioni per il Covid 19 in India solo alcune consorelle hanno potuto partecipare al rito salutando questa missionaria di lungo corso che ha lasciato un coraggioso esempio di che cosa significhi essere discepola a quante hanno seguito la sua strada. È stata sepolta nel cimitero della comunità, adiacente a Villa Balconi.

Nell’arco di un mese la congregazione in India ha già perso due sue religiose, una per il Covid 19 l’altra per un attacco di cuore. Lo Stato dell’Andhra Pradesh è ancora gravemente investito dal Covid 19. Le suore che normalmente escono ad aiutare i bisognosi si trovano confinate nei loro conventi e dedicano il proprio tempo alla preghiera e alla meditazione.