Il Pime: “Pazienza e speranza anche davanti al Covid-19”

Il Pime: “Pazienza e speranza anche davanti al Covid-19”

La Direzione generale del Pime sui confratelli vittime della pandemia nella Casa dei missionari anziani di Rancio di Lecco: “Condividiamo la sorte di tutta l’umanità sofferente. Rafforziamo la fraternità e chiediamo al Padre di compiere anche in quest’ora la sua volontà”

 

In questi ultimi giorni il Pime ha pianto la morte di diversi confratelli della Casa dei missionari anziani a Rancio di Lecco, dove il Covid-19 sta infierendo su chi è reso più fragile dall’età o da altre malattie. Di fronte a questa situazione la Direzione generale dell’istituto ha inviato a tutti i missionari del Pime nei cinque continenti questo messaggio che condivide con tutti quanti sono vicini all’istituto e al suo impegno nella testimonianza del Vangelo ai popoli del mondo. 

Nonostante tante attenzioni adottate in questi mesi presso la nostra Casa dei missionari anziani, anche noi missionari del Pime adesso stiamo condividendo la sofferenza e la sorte di tante persone colpite in una maniera rapida e imprevista dal Covid-19. Vogliamo esprimere il nostro ringraziamento alla comunità di Rancio di Lecco e in modo particolare ai confratelli che in prima persona stanno portando con molta generosità e molto spirito di famiglia il peso di questa situazione esponendosi essi stessi al contagio; con loro, il nostro grazie a tutto il personale che lavora per noi in Casa, a quello sanitario e dei servizi essenziali.

Sono questi i giorni in cui ci ritorna più che mai alla mente la figura di papa Francesco che da solo, davanti alla piazza san Pietro deserta, diceva al mondo “fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi”, “da questo colonnato che abbraccia Roma e il mondo scenda come un abbraccio consolante, la benedizione di Dio”. “Signore – diceva il Papa –, benedici il mondo, dona salute ai corpi e conforto ai cuori”.

Anche per noi questi sono i momenti in cui siamo chiamati ad esercitare ogni giorno pazienza e infondere speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità. Quando preghiamo, quando celebriamo la Messa, ci sentiamo chiamati a vivere questo momento di grave prova in comunione, rafforzando il senso di fraternità all’interno della nostra famiglia di apostoli e con tutta l’umanità sofferente. Intensifichiamo la nostra preghiera, uniamoci attorno a Maria regina degli apostoli, e continuiamo a chiedere al Padre di benedire chi si prende cura con generosità degli ammalati, di donare pace eterna a chi ci ha lasciato, di asciugare le lacrime di chi si trova nel dolore e di insegnare al nostro cuore a compiere anche in quest’ora la volontà del Padre. Signore, per intercessione del nostro fondatore Angelo Ramazzotti, che si prodigò per la cura degli ammalati in tempo di epidemia, continuiamo a chiedierTi di liberarci da questa sofferenza.