Coronavirus: ma il resto del mondo come sta?

Coronavirus: ma il resto del mondo come sta?

I dati terribili sui morti di ieri in Italia, le discussioni sul Dpcm di Natale. Ma al di fuori del nostro Paese (e degli altri grandi Paesi europei, come noi alle prese con la seconda ondata) nel resto del mondo come vanno le cose col Covid-19?

 

Da quando l’Europa – e l’Italia in particolare – sono attraversati dalla seconda ondata del Coronavirus gli altri continenti sono completamente spariti dai nostri notiziari, con l’eccezione degli Stati Uniti, dove nelle ultime due settimane i numeri sui contagi e sulle vittime sono tornati a raggiungere livelli record. Ma com’è davvero oggi la situazione del Covid-19 a livello globale?

Intanto va detto che da marzo a oggi i morti non sono mai stati tanti quanti in questi ultimi giorni: il bilancio delle vittime quotidiane nel mondo è stabilmente superiore ai 10 mila morti, una cifra mai toccata in primavera. Nelle ultime 24 ore si sono contati 12.161 morti, il numero più alto da inizio pandemia. La maggior parte di queste vittime si registra oggi effettivamente in Europa, anche se il vero epicentro del virus in questo momento si trova a Est: i cinque Paesi che nell’ultima settimana hanno fatto registrare il tasso più alto di mortalità in rapporto alla popolazione sono Slovenia, Bulgaria, Macedonia, Ungheria e Bosnia Erzegovina.

Complice – invece – la stagione più calda nell’altro emisfero il Coronavirus al momento appare in frenata in America Latina che dall’estate e fino a tutto il mese di settembre era diventata l’area del mondo più duramente colpita dal Covid-19. Tra tutti i Paesi quello che in rapporto alla popolazione ha contato più vittime è stato il Perù, con circa 112 morti ogni 100mila abitanti.

Dove invece tuttora il Covid-19 sta mietendo molte vittime è in Medio Oriente e in Nord Africa: molto seria è oggi la situazione a Gaza e in Giordania, mentre l’Iran rimane uno dei Paesi più colpiti al mondo dalla pandemia. Ma l’allarme Coronavirus resta forte anche in due Paesi della sponda sud del Mediterraneo come la Tunisia e il Marocco. Quanto all’Africa anche il Sudafrica – il Paese del Continente finora maggiormente colpito dal Covid-19 – sta facendo registrare una ripresa dei contagi: restrizioni sono scattate nell’area metropolitana di Nelson Mandela Bay (Porth Elizabeth).

In Asia la pandemia ha cominciato a rallentare in India (dove peraltro in molte città le scuole restano comunque chiuse da marzo), mentre sono segnalati nuovi focolai in Giappone, in Corea del Sud, in Indonesia e a Hong Kong (dove proprio in queste ore il cardinale John Tong ha decretato una nuova sospensione delle Messe con i fedeli).

Al 3 dicembre 2020 nelle statistiche ufficiali le 1.495.430 vittime del Covid-19 risultano così suddivise:

Africa: 52 576 morti; i cinque Paesi con il maggior numero di vittime sono Sudafrica (21.709), Egitto (6.694), Marocco (5.985), Tunisia (3.359) ed Algeria (2.464).
Asia: 276 558 morti; i cinque Paesi con il maggior numero di vittime sono India (138.648), Iran (48.990), Indonesia (17.199), Iraq (12.340) e Filippine (8 436).
America: 739.538 morti; i cinque Paesi con il maggior numero di vittime sono Stati Uniti (273.835), Brasile (174.515), Messico (107.565), Argentina (39.156) e Colombia (37.117).
Europa: 425.619 morti; i cinque Paesi con il maggior numero di vittime sono Regno Unito (59.699), Italia (57.045), Francia (53.816), Spagna (45.784) e Russia (41.607).
Oceania: 1.132 morti; i cinque Paesi con il maggior numero di vittime sono Australia (908), Guam (112), Polinesia Francese (76), Nuova Zelanda (25) e Papua New Guinea (7).

Va aggiunto che questo resta comunque solo il volto sanitario del Covid-19: diverso è il discorso per le ripercussioni della crisi economica causata dal Coronavirus sulla vita dei poveri, che sono pesanti a ogni latitudine. In proposito è emblematico questo articolo sul Covid visto con gli occhi di chi vive nelle grandi discariche dell’Asia, che abbiamo pubblicato qualche giorno fa. In questo video, invece, Andrea Guerra e padre Bosco, missionario del Pime, raccontano la vita oggi ai tempi del Coronavirus nella periferia di San Paolo in Brasile e gli interventi realizzati grazie al Fondo S140 Emergenza Coronavirus nel mondo della Fondazione Pime.

 

Foto: Flickr / Trinity Care Foundation