Nuovo Centro Pime: ecco come sarà
A Milano il 15 settembre aprirà ufficialmente i battenti il nuovo Centro missionario Pime. Uno spazio completamente rinnovato per parlare alla città mettendo la missione al centro
Nella Milano sempre più proiettata ai grandi eventi internazionali, sta per aprire i battenti un nuovo spazio che si propone di raccontare il mondo da un punto di vista particolare: quello dei missionari che da questa città partono per incontrare i popoli e le culture di ogni Continente. È l’idea alla base del nuovo polo di cultura e intrattenimento che i missionari del Pime – il Pontificio Istituto Missioni Estere – stanno ultimando nella loro storica sede, a pochi passi dalle torri di City Life, destinata a breve a cambiare volto per raccontare sempre di più e meglio il mondo in ottica missionaria. L’inaugurazione del nuovo Centro Pime sarà sabato 14 e domenica 15 Settembre 2019, con un intero week-end di festa, tra stand, spettacoli e animazioni, e una cerimonia ufficiale domenica, con la partecipazione dell’arcivescovo di Milano S.E. mons. Mario Delpini e delle autorità cittadine. CHE COSA CAMBIA AL PIME? Cambia l’ingresso: da settembre da via Mosé Bianchi 94 si trasferisce in via Monte Rosa 81, recuperando la parte più antica del complesso, che dall’inizio del Novecento è la casa dei missionari del Pime. Con questo trasferimento aumenterà soprattutto la gamma di proposte per l’animazione della cultura e del tempo libero, grazie a una serie di nuovi ambienti che quotidianamente saranno aperti al pubblico. Al nuovo Centro Pime si potrà, per esempio, sfogliare il più antico atlante della Cina grazie a una installazione multimediale che sarà una delle novità del nuovo ampliato ed arricchito Museo Popoli e Culture. Ma sarà anche possibile mangiare un buon panino nella caffetteria magari ascoltando una testimonianza sull’Amazzonia. O ancora far scoprire il mondo a bambini e ragazzi con laboratori su maschere africane o mandala, affinché crescano cittadini del mondo; e poi fare shopping con un’attenzione particolare al consumo etico; andare a teatro, per uno spettacolo che illumina una frontiera nascosta… Tutti questi servizi saranno concentrati su un’area di 1000 metri quadri dello stabile che per il suo valore storico è sottoposto al vincolo della Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti.
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