Maués, l’epopea missionaria del Pime

Maués, l’epopea missionaria del Pime

In Brasile la comunità parrocchiale di Nossa Senhora da Conceição ha salutato padre Enrico Pagani e i missionari del Pime che per 72 anni hanno fondato e fatto crescere la comunità. La lettera  inviata per l’occasione dal superiore regionale padre Pedro Facci: « In questa corsa missionaria, il “testimone”, che è il Vangelo, è passato a molti ed oggi è nelle mani dei diocesani e della Chiesa locale»

Carissimo padre Marcilio e comunità, pace e bene.

Dopo 72 anni di presenza missionaria il Pime, nella persona di padre Enrico Pagani, lascia Maués. Con questa lettera desidero unirmi alla comunità parrocchiale di Maués, per la Messa di riconoscenza celebrata domenica scorsa 24 maggio nella chiesa parrocchiale di N. Sra da Conceição, ringraziare per l’affetto dimostrato a padre Enrico e lasciare allo stesso tempo il mio messaggio per il lavoro missionario svolto da Pime in tutti questi anni.

In una lettera del 30 ottobre 1947, padre Attilio Garré, superiore del Pime in Brasile, dopo quasi un anno dall’arrivo dell’Istituto in questa terra di Santa Croce, scrive al Superiore Generale di padre Luigi Risso così: «… il vescovo di Manaus ci darebbe con buon cuore una parrocchia centrale nella città come base, e una parrocchia all’interno, Maués, nella foresta, che aggiunta ad altre due o tre, formerebbe un grande territorio missionario, più dello stesso Amapá. Per cominciare basterebbero due o tre sacerdoti».

Padre Aristide Pirovano (diventato poi vescovo di Macapá) incaricato di articolare il progetto aggiungeva: «Per quanto riguarda Maués, caldeggio moltissimo questo progetto». E così, dal 1948, inizia l’epopea missionaria del Pime a Maués, con i sacerdoti Alberto Morelli, che da Manaus accompagnava il progetto, e padre Mario Giudici, primo parroco di Maués il 1 ° agosto 1948. All’epoca la cittadina contava duemila abitanti e più di diecimila all’interno, un vasto territorio abitato da ‘caboclos’ e popolazioni indigene. Da lì fino ad oggi, quanti missionari si sono alternati (penso più di venti ma non li nomino tutti per non correre il rischio di dimenticarne alcuni) e sono entrati nel cuore della gente. Nel 1969 arrivarono anche le Missionarie dell’Immacolata, meglio conosciute come suore del Pime.

Nell’atletica, c’è una gara che riassume questa impresa missionaria: è la staffetta. L’atleta riceve il testimone e lo passa ad altri fino a quando non taglia vittoriosamente il traguardo. In questa corsa missionaria, il «testimone», che è il Vangelo, è passato a molti ed oggi è nelle mani dei diocesani e della chiesa locale, chiamata a continuare il lavoro iniziato. Padre Enrico ha consegnato l’ultimo testimone e ha lasciato un’eredità missionaria. Nel libro “Missione Amazzonia”, padre Piero Gheddo chiama padre Enrico “l’apostolo dei caboclos”, ed io aggiungo del ‘Rio Marau’ (grande fiume dell´interno dove vivovo caboclos e indios ndr), e come lui quante energie, creatività, sforzi, sudore, giovinezze, risorse, in altre parole Vita, sono state spese affinchè il Vangelo potesse raggiungere i veri confini della terra, come aveva detto Gesù duemila anni fa (Mt 28,20).

La nostra unica ragione di essere, ha scritto il beato padre Paulo Manna, sono le missioni. Ma ciò non è solo una prerogativa di Pime, ma di ogni battezzato, di ogni sacerdote, poiché la chiesa particolare deve essere interamente missionaria. È anche molto significativo che un figlio di questa terra, padre Jaime Coimbra do Nascimento, oggi è un missionario Pime e presto tornerá nella sua Guinea Bissau, in Africa. E ci sono anche altre figlie di questa terra, sorelle dell’Immacolata, che hanno lasciato la loro barca e rete a Maués e salparono per altri fiumi e mari. Ringrazio quindi il popolo di Maués per l’accoglienza ai missionari del PIME e in particolare i sacerdoti diocesani che hanno accolto padre Enrico e padre Bruno Mascarin nella casa parrocchiale, dando tutto il sostegno per continuare, fino a quando le forze hanno consentito questo mandato di Gesù. Possa l’esempio dei nostri missionari essere seguito da molti altri, in particolare i giovani, poiché la missione è grande e gli operai sono pochi. Padre Enrico ha consegnato il testimone, la corsa deve continuare, non lasciatelo cadere.

La Madonna da Conceição e Regina degli Apostoli ci aiuti in questo santo viaggio.

Pedro Facci – Superiore regionale di Pime in Brasile

San Paolo, 29 maggio 2020, solennità di Nostra Signora Regina degli Apostoli Patrona della PIME