Morti in guerra: il Messico subito dopo la Siria

Morti in guerra: il Messico subito dopo la Siria

Il dato agghiacciante dell’International Institute for Strategic Studies: nel 2016 sono state 23.000 le persone uccise nel Paese. Un dramma dimenticato di cui al Pime di Milano domenica 21 maggio parlerà padre Alejandro Solalinde, candidato al Premio Nobel per la pace

Il Messico ha superato l’Iraq e l’Afghanistan balzando al secondo posto nella triste classifica dei Paesi dove sono maggiori le vittime dei conflitti. A dirlo è l’International Institute for Strategic Studies che ieri a Londra ha reso noto i risultati sul dossier statistico relativo al 2016. Come facilmente immaginabile resta la Siria il Paese con il numero maggiore di morti provocati da una guerra e che per gli scorsi dodici mesi sono stati stimati in poco meno di 50 mila. Ma il dato sorprendente è quello del Messico, dove nel 2016 l’IIss ha registrato ben 23 mila persone uccise, cioè un numero superiore rispetto sia all’Iraq sia all’Afghanistan, due teatri di guerra pure molto cruenti durante i dodici mesi in questione. Dunque anche lo scontro tra bande rivali per il controllo del territorio in Messico e la soppressione di ogni voce che invoca giustizia oggi ha assunto le proporzioni di una vera e propria guerra. E ha prodotto più vittime dello sconto con l’Isis in Iraq e di quello con al Qaeda in Afghanistan. Tra l’altro – come osserva l’International Institute for Strategic Studies – mentre in Iraq e in Afghanistan un numero alto di morti è frutto di bombardamenti aerei o attentati con esplosivi, in Messico sono tutte vittime di armi leggere.

Sono dati agghiaccianti che confermano quanto sia profondo il dramma del Messico, a cui proprio queste mese Mondo e Missione dedica la sua copertina con l’intervista a padre Alejandro Solalinde, prete coraggio messicano, candidato al premio Nobel per la pace e autore con Lucia Capuzzi del libro «I narcos mi vogliono morto». In questi giorni padre Solalinde è in Italia per una serie di incontri promossi dall’editrice Emi in quindici diverse città. Si tratta di un’occasione irripetibile per ascoltare dalla viva voce di un testimone le ragioni di questo dramma, guardato con troppa indifferenza nel resto del mondo. Per chi è a Milano – in particolare – segnaliamo l’appuntamento di domenica 21 maggio, quando alle ore 16 padre Solalinde sarà ospite al Centro missionario Pime (via Mosé Bianchi 94) dove porterà la sua testimonianza nell’ambito della manifestazione Tuttaunaltrafesta.