Già quattro sacerdoti uccisi sotto la presidenza di López Obrador, che aveva promesso per il Paese “abbracci non pallottole”. L’ultimo – padre Popoca – colpito pochi giorni fa nello Stato di Morelos. Padre Omar Sotelo Aguilar, direttore del Centro Cattolico Multimedial: “Mantenere vivo il ricordo e fare qualcosa prima che sia troppo tardi”
La Commissione nazionale di ricerca ha confermato l’esistenza di almeno 7 centri di esecuzione ed interramento di vittime della guerra tra le bande dei narcotrafficanti. Mentre l’ong Semáforo Delictivo denuncia: 15 dei 32 Stati del Messico sono controllati dalla criminalità organizzata
Domani a Milano a “Tuttaunaltrafesta” l’intervento di padre Alejandro Solalinde, prete coraggio sulla frontiera più calda dell’America Latina. «I signori del narcotraffico vedono la realtà in termini di possibile guadagno. Tutto è merce per loro, incluso l’essere umano. Perché racconto questo mi vogliono morto»
Il dato agghiacciante dell’International Institute for Strategic Studies: nel 2016 sono state 23.000 le persone uccise nel Paese. Un dramma dimenticato di cui al Pime di Milano domenica 21 maggio parlerà padre Alejandro Solalinde, candidato al Premio Nobel per la pace
Colpito a morte nello Stato del Nayarit padre Felipe Altamirano Carrillo, un sacerdote di origini indigene. E già il secondo prete ucciso in Messico dall’inizio dell’anno, il quarantacinquesimo dal 1990. Intanto spunta un video con nuove minacce a padre Alejandro Solalinde
Minacciati dalla globalizzazione e da politiche discriminatorie, i popoli indigeni cercano oggi un riscatto. Anche nella Chiesa. Per essere veri protagonisti di un “altro mondo possibile”