Malaysia: pochi sforzi contro tratta e sfruttamento

Malaysia: pochi sforzi contro tratta e sfruttamento

Il governo non soddisfa gli standard minini di eliminazione della tratta di persone. È quanto sostiene il Report del Dipartimento di Stato Usa. Il primo ministro Ismail Sabri Yaakob ha affrontato il tema con Nancy Pelosi, speaker della Camera, in visita nel Paese

Mentre gli occhi del mondo sono stati puntati per due giorni sulla visita della speaker della Camera statunitense Nancy Pelosi a Taiwan, è passata quasi completamente in sordina la prima tappa del suo tour asiatico, la Malaysia.

Martedì 2 agosto il primo ministro Ismail Sabri Yaakob ha chiesto agli Stati Uniti di rivedere la classificazione della Malaysia all’interno del rapporto del Dipartimento di Stato americano sulla Tratta di esseri umani (TIP Report). Il documento pone il Paese al livello 3 su 4, citando il fatto che il governo malaysiano «non soddisfa pienamente gli standard minimi di eliminazione della tratta e non sta compiendo sforzi significativi in ​​tal senso, anche considerando l’impatto della pandemia da Covid-19 sulla sua capacità anti-tratta».

È vero che la Malaysia negli ultimi anni ha fatto alcuni passi avanti, per esempio modificando le leggi contro la tratta includendo una definizione di lavoro forzato più ampia, «tuttavia – si legge nel rapporto – il governo ha continuato a confondere i crimini di tratta di esseri umani e di traffico di migranti, ostacolando le forze dell’ordine e gli sforzi di identificazione delle vittime».

Inoltre tra il 1 aprile 2021 e il 31 marzo 2022 c’è stata una riduzione delle indagini e un generale fallimento nel condannare i funzionari governativi «presumibilmente complici di crimini di traffico di esseri umani».

Questo è il secondo anno in cui la Malaysia viene inserita nel livello 3 del TIP dopo essere stata negli anni precedenti al livello 2. Il peggioramento è stato determinato anche dall’incapacità del governo di indagare su casi relativi alla tratta sebbene diverse fonti puntassero il dito sullo sfruttamento di manodopera nei settori della gomma e dell’olio di palma: «Il governo non ha riferito di aver indagato o perseguito queste società per reati di tratta di esseri umani, nonostante ci fossero prove credibili di coercizione basata sul debito», si legge nel Report del Dipartimento di Stato Usa.