AL DI LA’ DEL MEKONG
«Dove suona la musica, l’amicizia si genera…»

«Dove suona la musica, l’amicizia si genera…»

Cluster, scuola di musica ben oltre i confini di Milano. Grazie alla scommessa di un corso di chitarra lungo il Mekong, nella parrocchia di padre Luca Bolelli, missionario del Pime

 

“Music is life” recita un adesivo che ho conservato tra i segnalibri della mia bibbia. Me lo ha regalato una cara amica qualche anno fa. È uno dei tanti gadget che la scuola di musica Cluster ha preparato per diffondere la propria immagine. Il messaggio è chiaro, la musica è vita. E tale vita si è spinta ben oltre i confini di Milano. Perché la musica di Cluster è arrivata qui in Cambogia, lungo rive del Mekong.

Chi lo avrebbe mai detto: Cluster in Cambogia! Eppure qualche anno fa – quando decidemmo di mettere a reddito alcuni spazi del grande edificio del Centro missionario Pime di Milano, e accogliemmo di buon grado questi strani inquilini – sapevamo che prima o poi la musica avrebbe contagiato e riempito le nostre anime. Date un occhio a questo video e ditemi se non ha ragione Jovanotti quando canta che “nella terra degli uomini / dove suona la musica / l’amicizia si genera”, “il futuro si srotola / e l’amore si fa…”. Vedrete la sede del Pime trasformarsi piano piano e fra i 54-55 secondi, Massimo all’opera con alcuni suoi alunni.

E proprio grazie a Massimo Dell’omo, co-fondatore insieme a Vicky Schaetzinger di Cluster, e noto insegnate di chitarra della scuola, è stato possibile qui in Cambogia organizzare un corso di chitarra per circa 40 ragazzi/e di una scuola superiore situata a Stung Trong a nord di Kompong Cham, lungo il fiume Mekong.

 

 

Cluster nasce a Milano nel 1999. Contava allora 80 studenti. Sei anni dopo, 300. Ora, mi racconta Massimo, appena prelevato dall’aeroporto internazionale di Phnom Penh e già diretti verso la provincia, la scuola ha raggiunto il traguardo (ancora parziale direbbe Vicky!) di 800 studenti. Perché dopo questi giorni cambogiani, di sole e di musica, possiamo ben dire 840! La scommessa di un corso di chitarra lungo il Mekong nasce dunque dalla prontezza e disponibilità di Massimo e dall’invito di padre Luca Bolleli, missionario del Pime che in questo angolo di Cambogia, contento solare e ora anche un po’ musicale, si è già giocato dieci anni della sua vita. All’inizio sembrava uno scherzo, poi una scommessa, poi una realtà. E con la musica “tutte le luci si accendono / miliardi di pixel si Infiammano / si muovono a ritmo di un battito…di un battito… di un battito!!!”.

Così, questa mattina, durante il saggio di fine corso, ho visto quelle luci, quei “miliardi di pixel”, ho visto che con la musica la “forza si amplifica” e “il sangue si mescola”…

 

Molti gli appelli dei ragazzi a fare della musica un antidoto contro la droga, molto diffusa tra i giovani e nelle scuole. “Ci è stata offerta una buona occasione per gestire bene il tempo. La passione per la musica ci motiva a non sciupare le occasioni, anche poche settimane possono far nascere progetti di vita”, mi racconta Li meng, nella foto accanto a Massimo. Anche il preside della scuola, per quanto affannato dai 1000 e più studenti iscritti, ha auspicato di ripetere l’esperienza e ha ringraziato Massimo per aver speso il suo tempo e la sua passione.

Anni fa, nel maggio del 2014, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede della scuola di musica “dentro” il Pime di Milano, chiedevo a Cluster di aiutarci con la sua musica ad educare il grido che ogni uomo, assetato di amore e di senso, si porta dentro. “Vorrei che Cluster ci aiutasse -scrivevo allora- ad articolare questo grido, a renderlo comprensibile e farne coro di voci e preghiera e supplica a Dio perché ci accordi gli uni gli altri, fino a quell’unisono d’anime che è l’amore stesso. (…) La musica serve a superare le incomprensioni, le molteplici lingue della Babele di questo mondo, e ci fa approdare a qualcosa di universalmente comprensibile” e, sempre nello stesso messaggio, auguravo a Cluster e a tutti i suoi alunni il coraggio di imbattersi in “spartiti ancora inediti”, in percorsi di vita e strade ancora inedite, come quelle che hanno portato Massimo in Cambogia.

 

Con gioia posso dire che Cluster è “dentro” il Pime e la sua missione più di prima, più che mai! Ora quei 1000 studenti conoscono Massimo e Cluster, padre Luca e la Chiesa! Perché “dove suona la musica, l’amicizia si genera, dove tutto è possibile, dove un sogno si popola, la chitarra sia elettrica…”! Grazie Massimo! Grazie a Cluster. Per aver messo a disposizione il talento di un suo maestro.