«La 366esima stazione»: la Via Crucis Ucraina

«La 366esima stazione»: la Via Crucis Ucraina

I volontari di Caritas-Spes Ucraina – da un anno in prima linea per assistere le vittime della guerra – hanno scritto una Via Crucis per questo primo venerdì di Quaresima che coincide con l’anniversario dell’invasione russa. La preghiera questa sera in streaming alle 19 ore italiana. Accompagnata idealmente da una Croce realizzata con i vetri delle case distrutte dai bombardamenti

«Insegnaci, Gesù, come accettare tutte le nostre difficoltà con umiltà, al fine di alleggerire il peso della Tua croce. Insegnaci a trovare quel sostegno unico che Ti ha rafforzato quando ti sei alzato di nuovo in piedi per portare la Tua croce».

In questo primo venerdì della Quaresima 2023 che cade proprio nell’anniversario dell’inizio della guerra, direttamente dall’Ucraina giunge una proposta importante per provare vivere nella preghiera di intercessione per la pace questa giornata dolorosa. Si tratta di una Via Crucis speciale, scandita dalle meditazioni scritte dal personale e dai volontari di Caritas Spe Ucraina, l’organismo caritativo della Chiesa greco-cattolica che da un anno ormai è in prima linea per portare alle vittime della guerra l’aiuto e la vicinanza di Caritas Internationalis. Si intitola la “366esima stazione” proprio a simboleggiare come il dolore e la sofferenza patiti dal popolo ucraino dall’inizio del conflitto rappresentino un’unica lunghissima Via Crucis. Così le tradizionali 14 stazioni che raccontano il cammino di Gesù verso la sua Passione e morte sulla Croce vengono rilette intrecciandole alla quotidianità del Calvario che il popolo ucraino sta sperimentando.

Una preghiera che da tutto il mondo questa sera sarà possibile seguire in diretta streaming a questo link quando in Italia saranno le 19. L’evento sarà in inglese: le preghiere saranno lette dal team di Caritas-Spes Ucraina e il Segretario Generale di Caritas Europa, Maria Nyman, guiderà la preghiera conclusiva.

 

Quello che emerge dai testi di questa Via Crucis è un racconto corale scritto da persone che sono vittime di questo conflitto, che piangono i propri morti, che affrontano le paure e le domande smarrite dei propri bambini. Ma – allo stesso tempo, come il Cireneo – provano a farsi carico anche delle sofferenze degli altri: sono oltre 5,3 milioni le persone che hanno ricevuto assistenza umanitaria da parte della rete delle Caritas in questo anno trascorso dall’inizio della guerra.

Ma la preghiera di questa sera prova anche a guardare oltre le tenebre che continuano ad avvolgere l’Ucraina: nella croce di Gesù si cerca la forza di rialzarsi e di non rispondere al male e alla violenza con altro odio. In questo senso la Via Crucis è idealmente accompagnata anche da un segno: una Croce fatta con le schegge di vetro delle finestre delle case distrutte dai bombardamenti che padre Vyacheslav Grynevych, segretario generale di Caritas Spes-Ucraina, ha donato nei giorni scorsi a papa Francesco.

«Caritas – si legge in una nota diffusa da Caritas Internationalis che presenta l’iniziativa – sente fortemente il sostegno delle persone di tutto il mondo ogni giorno e questo momento di preghiera sarà un segno di unità nel dolore e di solidarietà con coloro che soffrono a causa di questa guerra».