Pagine comuni

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Proprio dall’incontro tra due donne e le riviste missionarie del Pime nacque l’intuizione che portò alla nascita dell’Istituto femminile

C’era già un filo rosso a legare tra loro la storia delle Missionarie dell’Immacolata e Mondo e Missione. Alle origini della Congregazione ci sono infatti due incontri con Le Missioni Cattoliche, l’antenata della nostra rivista.  Correva infatti il 1917 quando Giuseppina Dones, una delle due future fondatrici, iniziò a collaborare proprio nell’attuale sede del Pime di via Monte Rosa 81 a Milano all’Ufficio spedizioni della stampa missionaria. A quel tempo Giuseppina Dones era già una religiosa: apparteneva all’istituto delle Suore della Riparazione, fondato da padre Carlo Salerio, uno dei primissimi missionari del Seminario Lombardo per le Missioni Estere che nel 1852 erano partiti per la sfortunata missione in Oceania.

Le Missioni Cattoliche – con i loro racconti dalle missioni – erano allora dirette dal futuro beato padre Paolo Manna che, costretto a rientrare dalla Birmania, aveva fatto della promozione dell’urgenza dell’annuncio del Vangelo ai popoli del mondo la sua missione in Italia. Fu così, dunque, che proprio lavorando con padre Manna suor Dones iniziò a pensare che nell’Istituto delle Suore della Riparazione l’animazione missionaria era solo uno degli ambiti di impegno, mentre l’Italia avrebbe avuto bisogno di un Istituto femminile che assumesse il mondo intero come suo orizzonte. Nel frattempo, però, Le Missioni Cattoliche erano arrivate nelle mani di una giovanissima ragazza anche lei di Milano, Giuseppina Rodolfi. Sfogliando quelle pagine, portate in casa dal papà, maturò il sogno di partire per la Cina, come i missionari di cui si parlava in quegli articoli.  Fu così che anche lei cominciò a frequentare il Pime.

L’incontro tra queste due donne avvenne nel 1927 a un Congressino, l’appuntamento in cui a settembre a Milano gli amici dell’istituto si ritrovano per la consegna del crocifisso ai missionari partenti. Proprio l’anno prima Pio XI aveva costituito ufficialmente il Pime, disponendo la fusione tra il Seminario Lombardo per le Missioni Estere e il Pontificio Seminario dei Santi Apostoli Pietro e Paolo per le Missioni Estere, fondato a Roma da mons. Pietro Avanzini. E alla guida era stato chiamato come superiore generale proprio padre Manna. In questo contesto il sogno di suor Dones e Giuseppina Rodolfi cominciò a farsi strada. Non senza difficoltà, però, che spinsero padre Manna ad agire con grande prudenza.

Intorno all’aspirante missionaria Rodolfi avevano cominciato subito a radunarsi anche altre ragazze, ma dovettero aspettare fino al 1934 quando  finalmente l’Assemblea generale del Pime – tenutasi a Hong Kong – approvò il progetto di una congregazione femminile da affiancare al Pime, affidandone la realizzazione al nuovo superiore generale mons. Lorenzo Balconi. Le Missionarie dell’Immacolata poterono nascere così ufficialmente l’8 dicembre 1836 con l’approvazione dell’arcivescovo di Milano Alfredo Ildefonso Schuster. Mossero i primi passi in una piccola casa al numero 15 dell’allora via Cesare Melloni, vicino a piazzale Loreto, dove suor Dones e Giuseppina Rodolfi andarono ad abitare.

Presto, però, quella casa si sarebbe rivelata troppo piccola per il numero di giovani che volevano unirsi alla congregazione. Alla fine del 1937 le Missionarie dell’Immacolata si trasferirono così a Villa Boschetto a Monza. Nel 1940 vennero celebrate le prime professioni religiose e in quell’occasione Giuseppina Rodolfi prese il nome di suo Igilda, con il quale è tuttora ricordata.

In quei mesi era però anche arrivata la Seconda guerra mondiale a rinviare ulteriormente il desiderio delle suore di partire subito per la missione. Quel momento arrivò nel 1948 con lo Stato dell’Andhra Pradesh, in India, come prima destinazione. E proprio nel grande Paese asiatico le Missionarie dell’Immacolata in questi anni hanno vissuto una primavera straordinaria. Oggi sono circa 640 le suore dell’istituto di origine indiana che hanno adattato anche l’abito alla propria cultura: in India indossano un sari, il vestito tradizionale delle donne locali. Altre vocazioni sono poi fiorite, oltre che in Italia, anche in altri Paesi dove sono presenti: tra le Missionarie dell’Immacolata vi sono oggi  suore nate in Bangladesh,  in Brasile, in Papua Nuova Guinea, in Camerun, in Guinea Bissau e nella grande Cina.