L’estate Pime passa dai Balcani

L’estate Pime passa dai Balcani

Tra le proposte per i giovani un viaggio on the road riflettendo su pace e migrazioni. E poi i campi di servizio e animazione e il pellegrinaggio in Francia

Un viaggio on the road attraverso i Balcani muo­vendosi sui binari di alcuni grandi temi dell’attua­lità, dalla pace alle migrazioni, e lasciandosi interpella­re dagli incontri lungo la strada. Ha un programma intenso “Exodus”, la nuova proposta estiva ideata dall’animazione Pime per i giovani, che si aggiunge ai tradizionali campi in Italia, al pellegrinaggio a piedi e, naturalmente, ai viaggi in missione per i ragazzi che hanno frequentato i cammini lungo l’anno.

«Volevamo proporre un’esperienza diversa, che ci mettesse in contatto con la storia travagliata di alcuni popoli per arrivare a interrogarci su che cosa chiede oggi il Vangelo a ognuno di noi a proposito delle questioni più urgenti che ci interpellano», spiegano padre Ivan Straface e padre Vivier Sikoua, che dal 29 luglio all’11 agosto accompagneranno i ragazzi in questo itinerario in pullman da Milano a Salonicco, passando per Trieste e Sarajevo, Pristina e Belgrado. Luoghi che evocano i conflitti degli anni Novanta dopo il collasso dell’ex Jugoslavia, ma anche la rotta seguita da migliaia di migranti in fuga da guerre e miseria, con il miraggio di entrare nella “fortezza Europa”.

Proprio le sfide vissute dalla Chiesa locale per l’acco­glienza di chi arriva alle porte del Vecchio Continente saranno al centro della prima tappa a Trieste, storica città di confine che Papa Francesco visiterà il 7 luglio. Questo porto affacciato sull’Oriente, da secoli crocevia degli scambi marittimi globali, custodisce l’eredità di quegli incroci di lingue, popoli e religioni che ne hanno forgiato l’anima insieme mitteleuropea e mediterrane­a, ma anche delle ferite legate alla Seconda guerra mondiale. Dopo aver attraversato l’ex Jugoslavia, sarà poi a Sarajevo che i giovani potranno entrare nel cuo­re di una terra martoriata trent’anni fa da un conflitto i cui traumi sono lontano dall’essere risolti. Ma nella capitale bosniaca, attraverso confronti con testimoni e visite in luoghi simbolo della cultura, delle fedi, della storia antica e recente, ci sarà anche l’occasione di comprendere la ricchezza di una pluralità, sul crinale tra Oriente e Occidente, che i conflitti non sono riusciti a cancellare e che occorre coltivare per non ricadere nelle trappole dell’odio. Tra gli incontri in programma, quello con monsi­gnor Pero Sudar, per 26 anni ve­scovo ausiliare della città e promo­tore delle scuole interetniche, dove si gioca la sfida di un’educazione che punti a creare nei giovanissimi una memoria condivisa e forgiare una visione comune per il futuro.

 «Sarà un’occasione per riflette­re sulle scelte a cui siamo chiamati ogni giorno per custodire il dono della pace, che il Signore ci ha già fatto, come ricordiamo ogni volta che celebriamo l’Eucarestia», spiegano padre Ivan e padre Vivier.

Dialogo, ecumenismo e le spinte opposte verso l’accoglienza o l’e­sclusione saranno al centro dei giorni nella capitale serba Belgrado, la cui imponente fortezza alla confluenza tra il Danubio e la Sava testimonia la posizione strate­gica della città per gli imperi roma­no e bizantino, serbo e austriaco. La visita al Mausoleo di Tito per­metterà ai ragazzi di comprendere le contraddizioni legate al fallito esperimento di federazione tra popoli nel nome del socialismo. E se ci sarà occasione per sperimen­tare il respiro cosmopolita della città, sarà possibile percepire quan­to fresco resti nella memoria il trauma delle guerre degli scorsi decenni. Quella con il Kosovo, combattuta tra il 1998 e il1999, ha lasciato gravi strascichi che saranno percepibili nel corso della tappa a Pristina. Nella capitale del Paese autoproclamatosi indipendente nel 2008, il gruppo potrà tra l’altro conoscere il lavoro del Jesuit Refugee Service nei campi di acco­glienza per i migranti.

Meta finale del viaggio sarà Salonicco, importante centro greco dalla storia quanto mai ricca e plu­rale, resa unica tra l’altro dalle vi­cende della sua comunità ebraica, che nel 1910 contava ben 65 mila membri su 132 mila abitanti. Qui i giovani si immergeranno nel con­testo raccontato negli Atti degli Apostoli e nelle lettere di san Paolo agli abitanti di Tessalonica – Salonicco, appunto -, fiorente cen­tro economico che col suo porto dominava l’Egeo. «Lo stesso sotto­titolo del viaggio, “Anche oltre”, è tratto dalla prima lettera ai Tessalonicesi, che dice: “La notizia della vostra fede in Dio va anche oltre, si diffonde dappertutto”. Una frase che rende il senso della testi­monianza al di là di appartenenze culturali e dei confini».

L’esperienza è aperta a tutti i giova­ni tra i 18 e i 30 anni (informazioni: pellegrinaggiopime@gmail.com).

Mentre quest’estate un’ottan­tina di ragazzi partiranno per la missione in Africa, Asia e America Latina – tra le mete Brasile e Messico, Bangladesh e Thailandia, India, Camerun, Hong Kong, Cambogia – tornano anche le altre proposte dell’animazione Pime: il pellegrinaggio quest’an­no sarà in Francia, da Tamié a Taizé (dal 16 al 29 agosto), men­tre per chi vuole mettersi in gioco nel servizio e nell’animazione missionaria ci sono il Campo di incontro-lavoro a Busto Arsizio (campolavoro.busto@pime.org) e il Campo di animazione di stra­da a Ducenta, dal 31 luglio al 14 agosto (pjosephkiran@gmail.com).

Tutte le informazioni sono sul sito centropime.org