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Nati uniti nello Yemen ma separati dalle cure

Una coppia di gemelli siamesi nati a Sanaa, capitale dello Yemen, necessita di cure urgenti all’estero, ma la chiusura dell’aeroporto a causa della guerra impedisce qualunque possibile spostamento per i neonati
  Si è parlato molto della guerra nello Yemen in occasione del recente viaggio di Papa Francesco negli Emirati Arabi Uniti. Ma il rischio è sempre quello di parlare di questo dramma solo in generale, perdendo di vista i drammi quotidiani delle persone nella catastrofica situazione della popolazione nell’antica penisola dell’Arabia Felix, dove imperversa una guerra brutale. Si chiamano per esempio Abd al-Khaleq e Abd al-Rahim due gemellini siamesi nati due settimane fa a Sanaa che, a parere del medico curante Faisal al-Balbali, “hanno bisogno di andare all’estero immediatamente. Non potrebbero sopravvivere in Yemen date le circostanze sociali, politiche ed economiche”. Al momento i neonati respirano per mezzo di un’incubatrice. Le teste sono separate, così come la spina dorsale, i polmoni, il cuore e il sistema digestivo. Condividono invece il fegato, i reni, gli organi riproduttivi e gli arti. “Anche se uno non sta bene, l’altro se la cava” ha dichiarato al-Balbali a Reuters. Il medico, che è a capo dell’unità prenatale all’ospedale al-Thawra, ha poi aggiunto che non è stato nemmeno possibile effettuare i più basilari test diagnostici come una risonanza magnetica, e di certo l’equipe medica non ha la possibilità di separarli nel caso fosse necessario. Per questo lo staff medico sta cercando di appellarsi alle Nazioni Unite e alle organizzazioni che si occupano di diritto umanitario per provvedere al trasferimento dei due neonati. Il dottor Abd al-Hakim Abu Taleb, direttore dell’ospedale, ha confermato la rarità del caso e ha stilato un report sulla nascita dei gemelli – “complicata” secondo i dottori – affinché la dinamica medica possa essere studiata a livello internazionale. Commentando la situazione generale della sanità nel Paese, il dottor Abd al-Hakim Abu Taleb ha dichiarato che negli ultimi anni sono aumentati i casi di bambini nati con difetti alla nascita, probabilmente a causa della malnutrizione e la scarsità di medicinali, entrambi effetti collaterali del conflitto che dura ormai dal 2014 il movimento degli Houthi – appoggiati dall’Iran – e la coalizione a guida saudita che controllando lo spazio aereo yemenita ha quindi chiuso dal 2015 la possibilità di effettuare voli civili sull’aeroporto di Sanaa. Al momento solo i velivoli delle Nazioni Unite hanno accesso all’aeroporto, la cui riapertura è un punto cardine dei negoziati di pace cominciati a dicembre a Stoccolma.

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