Capovilla: «I rifugiati, il regalo più grande»

Capovilla: «I rifugiati, il regalo più grande»

Nel giorno del suo centesimo compleanno il cardinale Loris Capovilla, già segretario di Giovanni XXIII, confida: «Il regalo più bello è stato incontrare ieri i rifugiati, con loro si apre un mondo nuovo». Sono una sessantina i rifugiati ospitati a Sotto il Monte nell’ex seminario del Pime dalla Caritas di Bergamo

Compie cent’anni oggi il cardinale Loris Capovilla, storico segretario di Giovanni XXIII fin dai tempi in cui era patriarca a Venezia e a Sotto il Monte, il paese in cui Roncalli era nato, tuttora memoria viva del Papa del Concilio. E proprio in questo giorno ha fatto trapelare a un amico una confidenza che è un messaggio bellissimo per questo nostro tempo.

A riportarla sul suo profilo facebook oggi è don Nandino Capovilla, sacerdote della diocesi di Venezia, suo grande amico oltre che anima di Pax Christi Italia.

«Il regalo più grande – scrive don Nandino citando la risposta del cardinale Capovilla al suo augurio – me l’hanno fatto ieri, portandomi i 12 rifugiati accolti in paese. È stato emozionante come la notte dell’apertura del Concilio perché mi sembra che se per me si chiude la vita, con loro si apre un mondo nuovo. Sapessi Nandino… li ho abbracciati uno ad uno a lungo, piangendo, come fossi la loro madre. Ho detto loro che l’onore dell’Italia non è averli accolti e non averli respinti in mare ma avere uomini e donne che li accolgano nelle loro città e nelle loro case, e vedere che li amano come loro figli!».

Il regalo di cui parla il cardinale Capovilla è un’esperienza che Sotto il Monte sta vivendo dal mese di agosto e coinvolge anche il Pime. Su richiesta del prefetto di Bergamo, infatti, nei giorni in cui era più calda l’emergenza migranti il Pontificio Istituto Missioni Estere ha aperto un’ala nell’ex seminario realizzato nella casa donata da papa Giovanni al Pime per accogliere una sessantina di richiedenti asilo. Un gesto in continuità con l’apertura al mondo insegnata da Giovanni XXIII e realizzato in collaborazione con la Caritas di Bergamo, per far sì che non sia solo un tetto a disposizione ma un gesto di accoglienza vera.

Chi sono i migranti ospitati a Sotto il Monte? E come avviene l’accoglienza nella casa di papa Giovanni?

Lo raccontiamo su Mondo e Missione in questo articolo che verrà pubblicato sul numero di novembre 2015.