Note oltre le sbarre: il Perù punta sull’orchestra dei detenuti

Note oltre le sbarre: il Perù punta sull’orchestra dei detenuti

Venticinque detenuti del carcere costiero di Lima hanno suonato insieme all’orchestra sinfonica del teatro della capitale: è l’ultimo traguardo del programma musicale voluto dal governo del Perù, che punta al reinserimento sociale dei detenuti. Il sogno è che l’orchestra penitenziaria possa presenziare nel 2021 alle celebrazioni del bicentenario dell’indipendenza

 

Una maglietta bianca e un paio di jeans: è questa la «divisa» – così diversa dall’uniforme prevista per chi sconta una pena nelle carceri del Perù – di cui possono andare fieri i venticinque detenuti nelle prigioni di Lima che con il nuovo abbigliamento segnalano di essere stati scelti per un programma musicale davvero all’avanguardia.

L’iniziativa del Paese sud americano infatti è tutt’altro che un semplice laboratorio di musicoterapia e chi l’ha ideata non è la solita volenterosa cooperativa sociale: l’invenzione si deve piuttosto al governo peruviano che – con un piano nazionale concordato nel 2017 con il servizio penitenziario – ha permesso ad alcuni internati nelle prigioni nazionali di imparare a suonare uno strumento musicale direttamente dai professionisti delle note. L’obiettivo? Naturalmente favorire il reinserimento sociale: uno scopo non semplice però in una nazione con un tasso di criminalità tra i più alti al mondo e le carceri sempre piene.

Da due anni, insomma, 69 prigioni del Paese hanno aderito all’ambiziosa iniziativa e musicisti professionisti si sono prestati a insegnare a suonare violino, clarinetto, tromba e percussioni a chi nemmeno sapeva leggere uno spartito; da parte sua il governo ha invece investito 150mila dollari per acquistare gli strumenti necessari per le lezioni. I frutti di questo lavoro sono già in parte maturati e già da qualche tempo alcune carceri sono riuscite a formare delle vere orchestre locali. Proprio la prima tra le «bande penitenziarie» formate in Perù è stata scelta per una collaborazione ancora più prestigiosa.

Venerdì scorso venticinque musicisti del carcere di El Callao sono stati scortati dagli agenti penitenziari fino al Gran Teatro Nacional, sede dell’orchestra sinfonica nazionale di Lima. Qui i detenuti – sicuramente non scelti tra chi ha da scontare pene leggere visto che l’orchestra ospita trafficanti di stupefacenti, rapinatori e omicidi – hanno suonato accanto ai musicisti più famosi del Perù. Qualche giorno dopo invece sono stati gli strumentisti a visitare i colleghi direttamente a El Callao per suonare insieme una partitura di Beethoven e pure il tema di Game of Thrones. Il Perù sembra aspettarsi molto dai musicisti detenuti tanto che ora il governo spera persino di creare un’orchestra sinfonica penitenziaria in grado di presenziare alle celebrazioni del bicentenario dell’indipendenza nazionale nel 2021.

 

Foto di Samuel Sianipar su Unsplash