Padre Granziero, missionario per due continenti

Padre Granziero, missionario per due continenti

Nella Casa dei missionari anziani a Rancio di Lecco è morto a 95 anni padre Giorgio Granziero, missionario del Pime. Aveva vissuto con altri confratelli la prova dell’espulsione dalla Birmania nel 1966, ma era stato poi anche pioniere delle presenze del Pime prima in Camerun e poi in Costa d’Avorio

 

Ieri sera nella Casa del Pime di Rancio di Lecco è morto uno dei missionari più anziani, padre Giorgio Granziero, classe 1925. Una morte abbastanza improvvisa nonostante l’età avanzata: solo qualche giorno fa padre Giorgio aveva cominciato a raccontare di non sentirsi bene.

Nato a Padova il 20 agosto 1925, entrato nei seminari del PIme quando aveva appena 12 anni, padre Granziero era stato ordinato sacerdote  a Milano dal cardinale Alfredo Ildefonso Schuster nel 1949. Con lui se ne va uno degli ultimi testimoni diretti di una pagina dolorosa della storia del Pime: la sua prima destinazione era stata infatti la Birmania, dove era arrivato nel 1951 e per quindici anni aveva prestato servizio nelle missioni di Loikam, Manpam e Lashio. Essendo però arrivato nel Paese dopo l’indipendenza, anche lui nel 1966 era stato espulso insieme a tanti altri missionari del Pime.

Il suo apostolato missionario era così ripartito dall’Africa, nello specifico in Camerun dove insieme a padre Giovanni Belotti e due missionari della diocesi di Treviso era stato il pioniere della presenza dell’istituto nel Paese. Dopo dieci anni trascorsi tra Ambam e Etoudi era rientrato in Italia per un servizio di animazione missionaria nella diocesi di Gorizia, prima di ritornare in Camerun per altri otto anni. Nel 1990, poi, un’altra partenza, questa volta per la Costa d’Avorio, dove rimase fino alla fine dell’anno 2000, quando a 75 anni per motivi di salute chiese di essere trasferito nella casa di Rancio.

«Tanti sono i luoghi dove padre Granziero ha annunciato il Vangelo – racconta il segretario generale del Pime, padre Marco Villa -, tante le lettere in cui racconta e descrive nei particolari la vita di missione. Tanti sono anche i confratelli che, durante la sua lunga permanenza a Rancio, ha accompagnato all’incontro con il Padre. Oggi siamo noi ad affidarlo al Signore, perché contempli in pace il Suo Volto, perché dal Cielo continui a essere vicino a chi sulla terra continua l’opera affidata all’Istituto».

Il funerale di padre Granziero sarà celebrato a Rancio sabato 24 ottobre, alle ore 9.30, in forma privata a causa delle restrizioni legate al Coronavirus.