Un ritiro in Vaticano coi politici per la pace in Sud Sudan

Un ritiro in Vaticano coi politici per la pace in Sud Sudan

Papa Francesco insieme all’arcivescovo di Canterbury Justin Welby hanno convocato per due giorni a Casa Santa Marta i membri della Presidenza della Repubblica del Sud Sudan, che dal 12 maggio assumeranno alti incarichi di responsabilità per la riconciliazione nazionale. «Evento al tempo stesso ecumenico e diplomatico»

 

Alla vigilia dell’entrata in vigore degli accordi per la soluzione del conflitto nel Paese i capi politici del Sud Sudan si riuniscono per due giorni in Vaticano per partecipare a un ritiro spirituale. È quanto accadrà domani e giovedì a Casa Santa Marta per un’iniziativa proposta dall’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, primate della Chiesa anglicana, e sostenuta da papa Francesco. «Ricerca ciò che unisce. Supera ciò che divide» il messaggio al centro dell’evento che vuole gettare espressamente un ponte tra la riconciliazione politica e la dimensione spirituale in un Paese africano dove la maggioranza della popolazione è cristiana ma ha comunque vissuto in questi anni il dramma della guerra civile.

Al ritiro prenderanno parte i membri della presidenza della Repubblica del Sud Sudan, che dal 12 maggio ai sensi del Revitalised Agreement on the Resolution of Conflict in South Sudan assumeranno alti incarichi di responsabilità nazionali: si tratta del presidente della Repubblica Salva Kiir Mayardit, nonché quattro dei cinque vicepresidenti designati: Riek Machar Teny Dhurgon, James Wani Igga, Taban Deng Gai e Rebecca Nyandeng De Mabior. Da parte delle autorità ecclesiastiche del Paese al ritiro prenderanno parte gli otto membri del Consiglio delle Chiese del Sud Sudan. I predicatori del ritiro saranno l’arcivescovo di Gulu (Uganda) John Baptist Odama e il gesuita padre Agbonkhianmeghe Orobator, presidente della Conferenza dei Superiori Maggiori dell’Africa e Madagascar. Papa Francesco si rivolgerà direttamente ai partecipanti con un discorso, al termine delle due giornate.

«Questo evento, al tempo stesso ecumenico e diplomatico – ha spiegato in una nota il direttore della Sala Stampa vaticana Alessandro Gisotti – è organizzato di comune accordo tra la Segreteria di Stato e l’Ufficio dell’Arcivescovo di Canterbury, con lo scopo di offrire, da parte della Chiesa, un’occasione proficua per la riflessione e la preghiera, nonché per l’incontro e la riconciliazione, in uno spirito di rispetto e di fiducia, a coloro che in questo momento hanno la missione e la responsabilità di lavorare per un futuro di pace e di prosperità del popolo sud sudanese».

Non è la prima iniziativa comune tra il Vaticano e la Chiesa anglicana per favorire la pace in Sud Sudan: papa Francesco e l’arcivescovo Welby avevano anche ipotizzato nel 2017 di recarsi in pellegrinaggio insieme nel Paese, ma erano poi mancate le condizioni necessarie per rendere possibile questo pellegrinaggio.