Il Natale di Asianews per i fabbricanti di mattoni in Pakistan

Il Natale di Asianews per i fabbricanti di mattoni in Pakistan

La crisi economica provocata dal Covid-19 in Pakistan ha reso ancora più precaria la situazione degli operai – in buona parte cristiani – che fabbricano mattoni a Faisalabad. E Shafiq Sharif – un collaboratore di AsiaNews che ha fatto lui stesso questo umilissimo lavoro per pagarsi gli studi – ha lanciato un appello per sostenere 45 famiglie attraverso una campagna a cui è possibile aderire anche dall’Italia

 

«A causa del lockdown le fabbriche di mattoni sono chiuse e non possiamo guadagnarci da vivere. I nostri bambini non hanno cibo e nemmeno vestiti per l’inverno». Di fronte all’emergenza Coronavirus che accomuna tutto il mondo il rischio è sempre quello di ridurre e sofferenze degli altri a semplici numeri. Ha invece dietro dei volti concreti l’emergenza intorno alla quale AsiaNews ha lanciato una nuova campagna di raccolta fondi in occasione di questo Natale.

È una storia che arriva dal Pakistan dove nel solo Punjab vi sono circa 10mila fabbriche di mattoni, che assorbono quasi 2 milioni di operai, uomini e donne (e anche bambini). Il 60% di loro sono cristiani, destinati a lavori umili, fra fatiche e sporcizia. Nei primi mesi la disoccupazione li ha spinti a chiedere soldi ai proprietari delle fabbriche, indebitandosi per il futuro.

La loro situazione ha colpito Shafique Sharif, attivista per i diritti umani e collaboratore di AsiaNews. Shafique conosce dall’interno la situazione dei lavoratori nelle fabbriche di mattoni: egli stesso, per pagarsi gli studi, ha lavorato per tre anni come operaio in una di queste fabbriche.

«Dal mese di aprile, a causa del lockdown, gli operai delle fabbriche di mattoni sono disoccupati – racconta Shafique – . Da allora, con un gruppo di amici, stiamo aiutando 20-22 famiglie, donando loro ogni mese un pacco con cibo e beni essenziali per la casa. Proprio nei giorni scorsi abbiamo distribuito questi pacchi a 21 famiglie in preparazione al Natale. Ma per quanto cerchiamo di aiutarli, le donazioni che raccogliamo non sono sufficienti. Per questo chiediamo aiuto anche a voi».

«Mi sono deciso per questa iniziativa – aggiunge ancora il collaboratore di AsiaNews – perché sento profondamente il dolore di questi lavoratori delle fabbriche di mattoni. Nel 1997, avevo passato l’esame di ammissione all’università, ma i miei parenti non avevano i soldi per farmi proseguire negli studi. Così sono stato costretto a lavorare anch’io per tre anni come operaio a produrre e trasportare mattoni. In seguito ho continuato a lavorare e a studiare come privato. Ora sono laureato, e sono davvero grato a Gesù Cristo per non aver mai perso la speranza».

«Le sfide che questi lavoratori devono affrontare sono enormi – continua Shafique Sharif -. Per questo, durante la pandemia, ho deciso di aiutare almeno gli operai di una di queste fabbriche. Ne ho scelto una a Malikpur (Faisalabad), dove lavoravano 45 famiglie e abbiamo iniziato a raccogliere donazioni per loro. Con i soldi che raccogliamo, riusciamo a sostenere solo 20-22 famiglie di loro; altre 20-25 restano senza aiuti. Quelli già beneficiati ci domandano di aiutare gli altri che non hanno nulla. E ci chiedono anche dei vestiti pesanti: siamo ormai in pieno inverno ed essi non hanno dei vestiti caldi per ripararsi dal freddo. Per tutto ciò, domando al popolo di Dio, a ogni persona generosa di aiutarci. In tal modo potremo portare un sorriso sul volto di questi nostri fratelli e sorelle e offrire loro la possibilità di celebrare un Natale nella gioia».

Con le prime donazioni ricevute da AsiaNews in queste ore a Malikpur sono stati consegnati i primi pacchi viveri. Ma molto resta ancora da fare. Intanto la riconoscenza di queste famiglie è profonda quanto la loro fede. «Non ho parole per esprimere i miei sentimenti di gratitudine – racconta per esempio Safia Bibi, una donna di 40 anni -. Solo persone che vivono nella miseria come noi possono capire cosa significa ricevere un simile dono per la nostra povera famiglia. Dopo la morte di mio marito, ho continuato a lavorare nella fabbrica di mattoni con le mie due figlie di 17 e 14 anni. I due maschi sono ancora piccoli: hanno 10 e 6 anni. Per mantenere la famiglia abbiamo messo ogni sforzo, ma la situazione della pandemia da Covid ha cambiato tutto e ci ha annegato nella miseria più profonda. In mezzo a tutti questi problemi, preparare il Natale era impossibile per noi. Ma quello che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio. E Lui ha mandato voi per sostenerci, così che possiamo gioire anche noi della festa del Natale. Grazie a tutti voi per il vostro buon cuore e per l’aiuto che date alle nostre povere famiglie. Buon Natale!».

CHI DESIDERA CONTRIBUIRE ALLA SOTTOSCRIZIONE PUO’ FARLO DIRETTAMENTE ON LINE A QUESTO LINK SCEGLIENDO IL PROGETTO “AN05 – Pakistan: aiuta i disoccupati delle fabbriche di mattoni”

oppure con Bonifico bancario: intestato a Fondazione PIME Onlus 

presso Banca Intesa San Paolo S.p.a. 

IBAN: IT78C0306909606100000169898

Codice identificativo istituto (BIC): BCITITMM 

Causale: “Campagna AN05 – Pakistan: Aiuta i disoccupati delle fabbriche di mattoni”

Si prega di mandare sempre una e-mail a uam@pimemilano.com e per conoscenza ad amministrazione@asianews.it di conferma dell’avvenuto bonifico, specificando la causale della donazione, nome, cognome, codice fiscale e indirizzo (dati utili all’emissione del documento valido per la detrazione fiscale).