Covid19 in Amazzonia, la morte degli invisibili

Covid19 in Amazzonia, la morte degli invisibili

La testimonianza di suor Laura Valtorta, delle Missionarie dell’Immacolata, che con l’Equipe Itinerante formata da religiosi di diverse congregazioni è accanto ai popoli dell’Amazzonia flagellati dal Coronavirus: «Ho visto una mamma Kichwa di 33 anni morire tra le braccia del marito in un corridoio di ospedale. Come lei molte persone giacciono, senza mezzi o minime cure, aspettando l’ultimo istante»

 

Care amiche e amici di sogni, di utopie,
in questo momento di dolorosa tempesta globale, dall’Amazzonia la nostra solidarietà, preghiera e affetto a tutte le famiglie in particolare a coloro stanno perdendo o hanno perso molti cari, senza poterli salutare nel loro ultimo respiro.

Viviamo tempi molto difficili e di grande dolore e sofferenza. “La creazione geme e soffre le doglie del parto” (Rm. 8,22). Un piccolo virus ci sta mettendo di fronte alla nostra vera dimensione di persone e di umanità e a ciò che è veramente essenziale, nel meraviglioso, breve e misterioso viaggio nel “Fiume della Vida”.

L’umanità sta diventando dolorosamente consapevole della profonda connessione in cui vivono tutti gli esseri del pianeta. “Tutto è collegato”, dice Papa Francesco nella Laudato Sii, della quale stiamo celebrando il quinto anniversario, e “le due foreste, quella fatta di alberi e quella fatta di cemento hanno bisogno l’una dell’altra per salvarsi!”, diciamo noi dell’Equipe Itinerante che da decenni percorriamo i fiumi dell’Amazzonia e in continuazione facciamo esperienza di queste connessioni.

Tutta l’umanità sta vivendo un momento molto difficile e la regione Amazzonica con i suoi popoli originari è molto vulnerabile alla pandemia del Covid-19. La memoria dell’epoca coloniale ci ricorda dolorosamente che le epidemie portate dall’Europa sono state la principale causa di morte e sterminio dei popoli amazzonici. Senza, però, andare molto indietro nel tempo si possono ricordare le epidemie che hanno decimato il Tapajuna (Brasile, 1969) e gli Yanomami (Brasile, 1990). Oggi, con la pandemia Covid-19, la storia si sta ripetendo e le parole di Papa Francesco nel 2018 a Puerto Maldonado ai popoli indigeni sono di una attualità impressionante «i popoli originari dell’Amazzonia non sono mai stati tanto minacciati nei loro territori come lo sono ora». Le regioni amazzoniche sono invisibili agli Governi nazionali per quanto riguarda le politiche pubbliche, specialmente a livello di salute e educazione. I governi non arrivano o sono poco presenti, e queste regioni si trovano in una situazione di estrema fragilità, se non di totale abbandono.

Domenica 3 maggio, abbiamo portato l’indigena Benilda Coquinche, del popolo Kichwa, all’ospedale regionale di Iquitos (Perú). Siamo stati testimoni, indignati e impotenti, della sua morte per Covid-19. Aveva 33 anni ed era la madre di 5 bambini; in ospedale non c’era ossigeno e dopo aver ansimato per circa 6 ore e aspettato un medico, che è arrivato solo alla fine, è morta soffocata tra le braccia del marito, che inerme cercava disperatamente di calmarla. L’immagine di oggi della “Pietà di Michelangelo”; il marito seduto su una brandina “parcheggiata” nel corridoio dell’ospedale e tra le braccia la moglie morta soffocata. Come loro, molte persone giacciono così, nei corridoi, senza mezzi o minime cure, aspettando l’ultimo istante.

La cosa peggiore, però, è che molti approfittano di questa situazione per fare affari con la pandemia: aumentano i prezzi degli alimenti di base, delle medicine, dei materiali per la protezione sanitaria, delle attrezzature mediche, ecc. Qui purtroppo non c’è nessun controllo e tutti speculano senza freni. La vita e la morte delle persone sono affari!

A un livello più alto, alcuni gruppi politici e commerciali profondamente anti-indigeni e interessati all’estrazione delle risorse naturali dell’Amazzonia, vedono il Covid-19 come “il grande alleato”. La pandemia fa il lavoro sporco: sterminare i popoli indigeni senza che loro debbano macchiarsi le mani di sangue; adesso è il virus quello che elimina le popolazioni indigene, presidio per l’integrità dell’ecosistema della foresta e principale freno a un modello di “sviluppo” predatorio ed “ecocida”.

I dati che arrivano ogni giorno sono sempre più allarmanti. Il bacino centrale del Rio delle Amazzoni è la via principale della penetrazione del virus, che poi si espande fino alle sorgenti degli affluenti. La contaminazione di tutte le città, le comunità e i villaggi indigeni lungo il Rio delle Amazzoni e i suoi affluenti sta crescendo esponenzialmente. Le due cartine, sia di contagiati che di decessi, mostrano la situazione drammatica della regione amazzonica.

Di fronte a questo, dobbiamo unire le forze per fermare lo sterminio nella regione. L’Amazzonia ha bisogno il più possibile di sostegno con risorse umane, materiali e finanziarie, con solidarietà e azioni di difesa politica nazionale e
internazionale. L’Amazzonia è un organo vitale per il pianeta e le popolazioni indigene, prendendosi cura della
foresta, si prendono cura anche di noi. Oggi hanno bisogno dell’aiuto concreto e urgente dell’intera comunità  internazionale.

NECESSITA’ URGENTI
L’Equipe Itinerante, di cui suor Laura Valtorta – MdI fa parte, sta cercando, con le diverse organizzazioni indigene, il Consiglio Indigenista Missionario (CIMI), le ONG che attuano nel territorio e le diocesi locali, di canalizzare e articolare le risorse finanziarie per realizzare azioni coordinate e incisive.
Chiediamo aiuto finanziario per far fronte alle seguenti urgenze:
1) Respiratori e concentratori di ossigeno per ricaricare le bombole;
2) Attrezzature mediche di base per la cura delle persone infette;
3) Test rapidi e molecolari;
4) Medicinali di base e anche specifici, per quanto possibile, per la prevenzione e il trattamento del Covid-19;
5) Opuscoli e poster informativi semplici nelle diverse lingue indigene: Cos’è il covid-19? Come proteggersi da questa
pandemia? Come prendersi cura degli infetti?
6) Materiale sanitario e igienico per la protezione e la prevenzione della pandemia (maschere, guanti, sapone, alcool, candeggina, ecc.);
7) Alimenti per famiglie in isolamento e quarantena.
8) Trasporto (benzina, biglietti …): per pazienti e attrezzature dalle e alle comunità e villaggi;

PER COLLABORARE
Si possono fare offerte (anche minime) con la casuale: Amazzonia Covid-19
“Associazione Amici delle Missionarie dell`Immacolata – ODV”
Intesa San Paolo – Milano
c/c 119073
IBAN: IT13 G030 6909 6061 0000 0119 073
Per maggiori informazioni sul progetto:  lauravaltorta@gmail.com
Per maggiori informazioni sull’associazione: www.amicidellemissionarie.org

Ringraziamo di cuore tutti coloro che si uniranno nell’affrontare questa sfida per dare speranza ai popoli originali della foresta Amazzonica. Se la pandemia è globale, che la carità, la solidarietà e la preoccupazione degli uni per gli altri, anche sia planetaria.

Chiedendo per tutti la benedizione di Tupana (Dio nella lingua guaraní) Padre-Madre di tutti, un grande abbaccio
amazzonico.

Con tutti i miei compagni e compagne dell’Equipe Itinerante

Suor Laura Valtorta
Missionaria dell’Immacolata

Suor Maria do Carmo Farias
Coordinatora Provinciale Missionarie dell’Immacolata Brasile Nord

 

SCOPRI LE INIZIATIVE DEI MISSIONARI DEL PIME CHE COL PROGETTO S140 “EMERGENZA CORONAVIRUS NEL MONDO” STANNO RISPONDENDO A QUESTO STESSO GRIDO IN ALTRE PERIFERIE DELLA TERRA

 

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