Eshkol Nevo, tra colpa e innocenza

Eshkol Nevo, tra colpa e innocenza

Lo scrittore israeliano sarà il 23 maggio al Centro Pime di Milano. Amato in in tutto il mondo per il suo modo di indagare l’animo umano attraverso i suoi personaggi, presenterà il suo ultimo libro “Le vie dell’Eden”

Uno scrittore di fama interna­zionale farà tappa nel mese di maggio al Centro Pime: lunedì 23 alle 18.30 avremo l’onore di poter dialogare con Eshkol Ne­vo, uno dei nomi emergenti del­la letteratura mondiale. Classe 1971, arrivato alla scrittura crea­tiva dopo gli studi in psicologia e alcuni anni nel mondo della pubblicità, Nevo è considerato oggi l’esponente più significati­vo della nuova generazione de­gli scrittori israeliani. Quella che ha raccolto il testimone dalla grande triade formata da Amos Oz, Avraham Yehoshua e David Grossman, i tre autori che tra gli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila hanno incarnato le speranze di pace e l’amara disillusione dell’intifada e delle guerre di Gaza. Nevo oggi rac­conta quello stesso Israele, ma lo fa partendo dalle profondità dell’animo umano.

Molti in Italia l’hanno scoper­to attraverso Tre piani, il suo romanzo del 2017 che Nanni Moretti ha portato sul grande schermo l’anno scorso trasfe­rendone l’ambientazione e le fragilità da una palazzina di Tel Aviv a un condominio della Ro­ma bene. Al Centro Pime, inve­ce, lo scrittore israeliano parlerà del suo ultimo romanzo Le vie dell’Eden, pubblicato in Italia da Neri Pozza. Un libro anche que­sta volta costruito intorno a tre storie autonome che si sfiorano, accomunate dal fatto di parlare di persone che all’improvviso si trovano a fronteggiare una veri­tà difficile: un’accusa per la qua­le non sono davvero colpevoli, ma nemmeno del tutto innocen­ti. Sullo sfondo c’è il riferimento del laico Eskhol Nevo al Pardès, il giardino dell’Eden della tradi­zione ebraica, dove secondo il Talmud entrarono quattro per­sone ma solo una riuscì a uscir­ne incolume. Per lo scrittore di Tel Aviv “le vie dell’Eden” sono la meta verso cui tendiamo, ma insieme anche ciò che ci siamo lasciati alle spalle con il ramma­rico dell’incompiuto.

L’incontro con Eskhol Nevo al Centro Pime sarà, però, l’oc­casione per parlare anche di tan­ti altri temi: i volti della società israeliana di oggi, la sfida del vi­vere insieme tra arabi ed ebrei, il conflitto in Ucraina e la fatica della pace visti con gli occhi di chi in Medio Oriente ha cono­sciuto in prima persona le ferite di altre guerre. Un’occasione per tornare, con l’aiuto di un testi­mone d’eccezione, a guardare dentro un angolo di mondo su cui negli ultimi anni è molto cala­ta l’attenzione dei media; ma che continua ugualmente a rappre­sentare un punto di riferimento imprescindibile per le tre grandi religioni monoteiste.

 

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