Padre Sosa: «In Venezuela si riparta dalle persone»

Padre Sosa: «In Venezuela si riparta dalle persone»

In un’intervista sul numero di giugno-luglio di «Mondo e Missione» il padre generale dei gesuiti parla della crisi nel suo Paese: «Ci siamo convinti che aver sotto terra il petrolio significasse di per sé ricchezza. Ma la ricchezza non viene mai dalle risorse naturali, ma solo dalle risorse umane»

 

Dopo l’incontro del Papa con la presidenza della Conferenza episcopale del Paese, qualche giorno fa, oggi il Vaticano ha reso noto che il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, ha inviato una nuova lettera ai sei ex-presidenti latino-americani impegnati in una mediazione per far uscire il Venezuela dalla crisi. «La Santa Sede – scive Parolin a nome di Francesco – continua a credere che un serio e sincero negoziato tra le parti, sulla base di condizioni molto chiare, a partire dalla celebrazione delle elezioni costituzionalmente previste, potrebbe risolvere la difficile situazione del Venezuela e la sofferenza al quale è sottoposta la popolazione».

Proprio la crisi in corso Venezuela, il suo Paese d’origine, è uno dei temi dell’intervista al padre generale dei gesuiti Arturo Sosa Abascal che Mondo e Missione pubblica sul nuovo numero di giugno-luglio 2017. A una domanda su quali possibili vie d’uscita in una situazione apparentemente così polarizzata padre Sosa risponde: «La questione fondamentale è mettere le persone, il popolo, davvero al centro delle preoccupazioni e non, invece, la lotta per il potere politico. Come andare incontro alla soluzione dei problemi elementari che in Venezuela oggi toccano tutti: il cibo, le medicine, la casa, un’istruzione di qualità? Solo se poniamo questo al centro, poi si possono cercare insieme le strade per far sì che vi sia una politica in grado di riprendere la produzione, la distribuzione dei prodotti e che abbia un consenso fondamentalmente democratico. Perché la Chiesa oggi in Venezuela spinge nella direzione di una crescita della democrazia anziché metterla a rischio, come invece sta avvenendo».

Al di là dello scontro in atto sulla presidenza Maduro padre Sosa – che è uno studioso di scienze sociali – invita però a guardare anche ai problemi generali che hanno condotto il Venezuela a questa situazione drammatica. Primo tra tutti un’economia fondata esclusivamente sulle rendite petrolifere. «È da un secolo che in Venezuela il petrolio ha sostituito l’agricoltura e l’industria come fonte di ricchezza – spiega -: ci siamo convinti che aver sotto terra il petrolio significasse di per sé ricchezza. Ma la ricchezza non viene mai dalle risorse naturali, ma solo dalle risorse umane: per questo occorre ricreare una vera economia produttiva. Ma è un problema che si potrà affrontare solo dopo aver risolto l’emergenza»

«Quando Hugo Chávez parlava del suo socialismo del XXI secolo – aggiunge il padre generale dei gesuiti – propagandava un modello fondato sulla rendita. Il che era una contraddizione nei suoi stessi termini: non è possibile un socialismo (ma nemmeno un capitalismo) fondato interamente sulla rendita. Con in più un’aggravante: se le entrate petrolifere sono i maggiori ricavi ed è lo Stato a riscuoterli e redistribuirli, anche il rapporto tra Stato e società si ammala. I risultati sono sotto gli occhi di tutti oggi in Venezuela».

 

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