Si chiama “Terra verde”, ma di alberi non c’è neppure l’ombra. In quello che è il più grande slum di Khulna, in Bangladesh, c’è però un ambulatorio dove suor Roberta Pignone, missionaria dell’Immacolata e medico, prova a curare le malattie e a combattere contro il degrado
Gli ultimi mesi sono stati ricchi di visite di amici e colleghi: «Che bello poter condividere quello che facciamo per i nostri malati, e anche le nostre vite, senza paura di farci trovare piccoli»
Ha contratto il virus probabilmente alla nascita e sembrava condannato. Ma terapie e accoglienza gli hanno restituito un futuro: «Questa è resurrezione!», dice suor Roberta Pignone, missionaria e medico a Khulna in Bangladesh
Saimon è una giovane mamma che è rimasta incinta durante la terapia antitubercolare e ha deciso di tenere il figlio. Ma la malattia resta endemica in un Paese estremamente povero
Medico e missionaria, suor Roberta Pignone dirige il Damien Hospital di Khulna, dove lotta contro la lebbra e la tubercolosi, ma anche contro stigma e pregiudizi. Nel corso di questo 2024 ci accompagnerà con la nuova rubrica “La Cura”
Le sfide, la fatica, ma anche la bellezza di essere missionaria e medico a Khulna, in Bangladesh. L’invito a «sporcarsi mani e piedi» di suor Roberta Pignone, missionaria dell’Immacolata, per questo mese missionario
Suor Roberta Pignone, missionaria dell’Immacolata e medico, vive da dieci anni in Bangladesh, da dove ci manda questo messaggio per la Giornata missionaria mondiale. «Che cosa non posso tacere? Quello che ho visto e udito, quello che il Signore ha fatto nella mia vita: amata prima di tutto, scelta, chiamata, inviata e ancora amata, amata e amata»
Dirige l’unica struttura specializzata per la cura della lebbra in tutto il Sud del Bangladesh, assiste malati di tubercolosi e Aids. Ma suor Roberta Pignone punta a guarire anche le ferite dell’anima