Lombardi: «In Cina la Chiesa ospedale da campo ha il volto di Huiling»

Lombardi: «In Cina la Chiesa ospedale da campo ha il volto di Huiling»

L’ex portavoce della Santa Sede in un lungo articolo su Civiltà Cattolica fa il punto sul dialogo tra il Vaticano e la Cina. E tra i volti missionari del cattolicesimo cinese oggi cita l’esperienza con i disabili dell’ong cinese Huiling, con cui operano alcuni missionari del Pime tra i quali una famiglia italiana in partenza proprio in questi giorni per Canton

 

«L’intero pontificato di papa Francesco, come appare dal documento programmatico Evangelii gaudium, si colloca nella prospettiva dell’evangelizzazione, di un annuncio del Vangelo che, partendo dalla persona e dalle parole di Cristo, diventa forza di salvezza per l’intera persona umana, nella sua dignità e integralità, e anche per la società e la famiglia umana. Tale forza deve esprimersi al servizio dell’immensa sete spirituale del popolo cinese. Questo è il primo compito e la prima preoccupazione della Chiesa cattolica, che è invitata continuamente a interrogarsi se sta rispondendo con tutte le forze a questa chiamata e alle possibilità che le si aprono. Il grande sviluppo – assai più rapido – delle comunità protestanti deve far seriamente riflettere. Il primato attribuito all’evangelizzazione rispetto ad altri problemi favorirà la riconciliazione interna e, d’altra parte, questa darà maggiore vigore e credibilità all’evangelizzazione».

In un lungo articolo dedicato ai rapporti tra la Cina e il Vaticano pubblicato sul nuovo numero della rivista Civiltà Cattolica padre Federico Lombardi – già portavoce della Santa Sede e oggi presidente della Fondazione vaticana «Joseph Ratzinger-Benedetto XVI» – fotografa così la situazione della Chiesa in Cina oggi. Nella sua riflessione – intitolata «Verso una Chiesa pienamente cinese e pienamente cattolica» – padre Lombardi sottolinea la continuità tra lo sguardo di papa Francesco e quello espresso dieci anni fa da Benedetto XVI nella sua Lettera ai cattolici cinesi. Una continuità che trova proprio «nell’invito a un rinnovato slancio nella missione di evangelizzazione» il suo fulcro. «Per chi guarda indietro, alla situazione che si era creata oltre 60 anni fa con la rottura dei rapporti – scrive ancora Lombardi – la realtà di oggi appare del tutto diversa, e si può dire con certezza che i progressi sono stati veramente grandi: ciò che oggi si può fare nella vita ecclesiale e pastorale in Cina era impensabile alcuni decenni fa».

In questo contesto padre Lombardi cita l’impegno di tante realtà cattoliche cinesi nel versante della carità e cita in particolare un’esperienza, quella della ong Huiling. «Attiva da trent’anni – racconta padre Lombardi -, fondata e animata da Teresa Meng Weina, indicata a modello anche dalle autorità, è specializzata nella cura dei malati mentali: ha aperto più di 100 centri in 13 metropoli cinesi, con 300 operatori che assistono più di 1.000 disabili e svolgono numerosi altri servizi. Anche in Cina la Chiesa è quindi “un ospedale da campo”, come auspica il Papa, e ciò favorisce molto una sua positiva accoglienza da parte della società cinese».

Quella di Huiling è una storia che il Pime conosce da vicino: da anni infatti alcuni suoi missionari collaborano attivamente con questa realtà, diventata un segno importante per tutta la Cina. E proprio in questi giorni la famiglia Piubello – Silvia, Edoardo e il piccolo Giona, dell’Associazione Laici Pime dall’Italia si appresta a partire per svolgere il propio servizio missionario in una fattoria vicino a Canton dove un gruppo di 12 disabili, dai 19 ai 50 anni, vive in due case-famiglia e contribuisce ai lavori agricoli e di trasformazione dei prodotti, divenendo un segno di speranza per tutti. «Siamo pronti e felici – raccontano in questa intervista pubblicata sul numero di novembre di Mondo e Missione -. Abbiamo deciso di tenere aperta la nostra famiglia alle persone che incontreremo, di tessere quanti più legami possibile e di dare una testimonianza credibile non a parole ma con la vita quotidiana, con il servizio e la condivisione».