Helena, il volto giovane dei martiri missionari

Helena, il volto giovane dei martiri missionari

La Giornata dei martiri missionari oggi cade proprio alla vigilia della Giornata mondiale della gioventù. Per questo tra quanti nel 2017 hanno donato la loro vita per il Vangelo ci porta in primo piano un volto in particolare

 

Come ogni anno oggi – nell’anniversario della morte dell’arcivescovo e prossimo santo Oscar Arnulfo Romero – si celebra la Giornata di digiuno e preghiera in memoria dei martiri missionari, secondo una tradizione iniziata ormai anni fa da Missio Giovani in Italia. Quest’anno però il calendario ci suggerisce una particolarità: il 24 marzo cade proprio alla vigilia della domenica delle Palme, che in questo 2018 è la Giornata mondiale della gioventù celebrata nelle diocesi, in vista dell’appuntamento del gennaio 2019 a Panama. Non solo: la domenica delle Palme cade anche nel cuore del cammino verso il Sinodo che in autunno la Chiesa celebrerà sul tema «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale». E proprio domani i 305 giovani da tutto il mondo che in questa settimana hanno dato vita alla riunione pre-Sinodale in Vaticano consegneranno ufficialmente al Papa le loro riflessioni.

Per questo ci sembra importante far incrociare tra loro questi due appuntamenti ecclesiali. Per ricordare un fatto a cui spesso non pensiamo: ci sono anche tanti giovani nella schiera dei martiri missionari. Troppo spesso con una frase fatta diciamo che i giovani sono «il futuro della Chiesa»; in realtà tra religiosi, laici e catechisti sotto i trent’anni in tanti in molte regioni del mondo ci hanno già mostrato quanto la loro scelta di donare la vita fino in fondo, senza riserve, sia l’oggi della testimonianza cristiana.

In particolare – tra quelli uccisi più recentemente – ci piace ricordare il volto di Helena Kmieć, una ragazza polacca di 24 anni, colpita a morte in Bolivia il 24 gennaio 2017. Pochi mesi prima a Cracovia era stata tra i volontari della Gmg. Giovane studentessa di 25 anni, attivissima nel gruppo giovanile legato ai Missionari salvatoriani, nella Veglia al Campus Misericordiae aveva certamente ascoltato papa Francesco sferzare la sua generazione con le parole sulla «divano-felicità» e le aveva fatte proprie: per lei non si poteva davvero essere giovani e rimanere imbambolati su un divano chiudendo gli occhi sul mondo. Questo l’aveva portata a Cochabamba a mettersi al servizio dei più piccoli per un servizio di sei mesi in un orfanotrofio. A poche settimane dal suo arrivo è morta vittima di un tentativo di rapina finito tragicamente, in una delle periferie violente dell’America Latina di oggi.

Anche Helena è una martire missionaria. Icona dei tanti giovani che scelgono di donare un periodo del loro tempo al mondo come tappa importante della propria crescita umana e cristiana; sapendo che in missione c’è da tanto da donare ma anche da ricevere. Volti preziosi della missione «ad gentes» da non dimenticare.