Dall’Algeria l’augurio di mons. Claude Rault agli amici musulmani: «Insieme a voi, cercheremo di essere più sensibili a quanti vivono questo mese in situazioni di guerra o la dura prova della migrazione e dell’esilio»
Un “martirio d’amore”. In un’omelia del Giovedì Santo, padre Christian de Chergé definiva così la testimonianza estrema di Cristo sulla croce. E un martirio di amore e fedeltà al Vangelo e all’Algeria fu quello dei monaci trappisti, rapiti (e poi uccisi) esattamente vent’anni fa. Il loro ricordo nelle parole dei vescovi, insieme a quello degli altri dodici martiri di quel Paese
A vent’anni dal rapimento e dalla barbara uccisione, il ricordo dei monaci trappisti di Notre Dame de l’Atlas è ancora vivo. Non solo come memoria. Lo “spirito di Tibhirine” continua a significare una possibilità vera di incontro
Da vent’anni l’oasi storica di Tafilelt nel deserto algerino si è trasformata in un villaggio eco-compatibile. Con pannelli solari, raccolta differenziata e parco naturalistico, l’eco-city del Sahara è ora un modello di città all’avanguardia per l’intero continente africano.
Il 1° dicembre 2016 cadrà il centenario della morte di Charles de Foucauld. Per l’occasione la Chiesa di Algeria sta organizzando delle celebrazioni per ricordare l’esperienza di un uomo che resta una figura esemplare anche per il mondo d’oggi.
Dall’Algeria suor Marta Arosio, delle Missionarie dell’Immacolata sulla coincidenza tra la festa musulmana della nascita del Profeta Mohammed e il Natale: «Certo che queste due feste e questi due personaggi non hanno lo stesso significato né occupano lo stesso posto nelle nostre rispettive religioni, ma è bello che proprio quest’anno questi due eventi possano unirci»
La testimonianza di padre Jean-Marie Lassausse dal monastero di Tibhirine e l’auspicio dei vescovi dell’Algeria. Oltre la condanna della strage, la necessità di una «comunione dei cuori e degli spiriti»