Per raggiungere l’obbiettivo di zero emissioni di carbonio – e quindi compiere la rivoluzione green – si dovrà aumentare l’attività estrattiva di materie prime come litio, cobalto e neodimio, necessarie alla produzione di batterie e magneti per i motori elettrici. Ma l’attività nelle miniere comporta rischi per l’ambiente e anche sfruttamento del lavoro
Nonostante l’opposizione della Commissione Nazionale per la conservazione dei fiumi e della popolazione locale, a Barguna, in Bangladesh, continua la costruzione della centrale elettrica a carbone da parte della Barisal Electric Power Company Limited, sostenuta dalla Cina. A preoccupare i potenziali danni ecologici e la situazione dei residenti cacciati con la forza
L’estrazione del minerale necessario alle batterie delle auto elettriche produce inquinamento e conflitti e si fonda sul lavoro forzato anche minorile. Nelle miniere del Congo il lato oscuro della “rivoluzione green”
Sprechi, rifiuti, inquinamento, lavoratori sfruttati e aziende delocalizzate. Dietro a un capo di abbigliamento a prezzi stracciati, si nasconde una storia amara, che Dario Casalini racconta in un libro
Quali alternative all’economia dell’usa e getta? Ne parla lo spettacolo teatrale Blue revolution, in scena il 19 novembre al Santuario Papa Giovanni XXIII a Sotto il monte.
È stata soprannominata la “Erin Brockovich dell’Africa orientale” per le sue battaglie ambientaliste. Più volte arrestata dalle autorità, Phyllis Omido è stata insignita del Goldman Environmental Prize
Una ricerca di Greenpeace ha appena segnalato che l’India dal 2015 è il primo Paese per inquinamento atmosferico al mondo, con tassi di esposizione alle polveri sottili che superano persino Pechino. E che soprattutto – a differenza di quanto sta avvenendo in Cina – in India continuano a crescere
Alla Conferenza sul Clima di Parigi l’India ha rivendicato il diritto di continuare a bruciare carbone per non fermare la propria crescita economica. Ma 13 delle 20 città del mondo più inquinate sono indiane