Sister Deborah, il nuovo romanzo di Scholastique Mukasonga, attinge alla cultura del suo Paese e al sincretismo nato dall’incontro fra il cristianesimo con le credenze tradizionali
Cyprien e Daphrose Rugamba vennero uccisi nel 1994 insieme a sei dei loro 10 figli durante il genocidio dei tutsi. La scorsa settimana a Kigali si è conclusa la fase diocesana del processo di beatificazione. Il racconto di chi li ha conosciuti: “Predicavano la pace e distribuivano affetto ai più bisognosi”
La testimonianza di padre Mario Falconi, missionario bergamasco col cuore a Muhura, dove ha vissuto l’esperienza terribile degli anni Novanta: “Il messaggio del Vangelo è l’unica strada per guarire davvero le ferite”
La morte di Kizito Mihigo – l’ex organista tutsi sopravvissuto al massacro e divenuto un popolarissimo cantante di musica cristiana – mostra quanto restino aperte le ferite del genocidio del 1994. Nel 2014 Mihigo aveva pubblicato una canzone che invitava a ricordare anche i morti degli hutu ed era finito in carcere con l’accusa di incitare all’odio contro il governo di Kagame
Gli abitanti di Kigali la conoscono come “1930”, anno in cui è stata costruita dai belgi. Ma la prigione di Nyarugenge avrà presto nuova vita come una cattedrale che si annuncia la più grande del Ruanda
È possibile rielaborare l’evento più tragico nella storia di un Paese anche attraverso il teatro? Ci prova l’Ubumuntu Arts Festival, che si apre domani a Kigali.