Con mons. Mario Pasqualotto – missionario del Pime, già vescovo ausiliare di Manaus – viaggio dentro la Fazenda da Esperança, un delle maggiori realtà brasiliane nella lotta alle tossicodipendenze
Sono passati 25 anni dalla morte di padre Augusto Gianola, missionario del Pime. I suoi 27 anni spesi in Amazzonia a servizio degli ultimi, in uno stile di totale condivisione, hanno fatto di padre Augusto quello che papa Francesco chiamerebbe un “pastore con l’odore delle pecore addosso”.
Sono passati 25 anni dalla morte di padre Augusto Gianola, missionario del Pime scomparso nel 1990 all’età di 60 anni, ma il suo ricordo è ancora vivo, non solo a Lecco, sua città natale. Per iniziativa della famiglia e di un gruppo di amici, in collaborazione con il Pime, si svolgeranno nell’arco del mese di novembre una serie di iniziative per ricordarlo. Ecco il calendario.
La denuncia sui bambini di strada uccisi a Rio a pochi mesi delle Olimpiadi, ha riacceso i riflettori su questo volto tragico del Brasile. Eppure una città senza bambini di strada anche in Brasile è possibile. E don Bruno Secchi, 76 anni, sardo, già salesiano e da anni sacerdote della diocesi di Belém, lo racconta in un modo che sembra confermare un’ovvietà. Invece ha dovuto lavorare quarant’anni per raggiungere quest’obiettivo. E in questa testimonianza racconta come è stato possibile.
Chi sono i destinatari della missione? La risposta che dà papa Francesco è chiara e la troviamo nel Vangelo stesso: i poveri, i piccoli e gli infermi, coloro che sono spesso disprezzati e dimenticati, coloro che non hanno da ricambiarti
Lo Stato di Amapà in Amazzonia è emblematico dei mali che infieriscono sulla fragilità dei nuclei domestici: situazioni «irregolari» che escludono molti fedeli dalla vita della Chiesa, spiega suor Agnese Roveda
Venticinque anni fa moriva padre Augusto Gianola, missionario votato ai caboclos dell’Amazzonia brasiliana e “stregato” dalla natura estrema. Uomo amatissimo dal popolo, all’incessante ricerca di Dio