Oggi Papa Francesco incontra alcune vittime della guerra che da quasi trent’anni devasta l’Est delle Repubblica Democratica del Congo. Ecco come vivono alla periferia di Goma
Davanti alle autorità di Kinshasa – prima tappa del viaggio che lo porterà anche in Sud Sudan – il Pontefice ha lanciato un duro monito contro il «colonialismo economico». Dal Paese dei “diamanti insanguinati” che hanno provocato un «genocidio dimenticato» ha invocato «una diplomazia dell’uomo per l’uomo, dove al centro non vi siano il controllo delle risorse ma le opportunità di crescita della gente». «La violenza e l’odio sono sentimenti antiumani e anticristiani: non abbiamo più posto nel cuore e sulle labbra di nessuno»
Negli ultimi mesi la guerra è tornata a insanguinare l’Est della Repubblica Democratica del Congo, un Paese africano che da decenni ormai non trova pace. Alla vigilia del viaggio di Papa Francesco – che dal 31 gennaio al 5 febbraio oltre a questo martoriato Paese toccherà anche il Sud Sudan – abbiamo chiesto all’attivista congolese John Mpaliza di aiutarci a capire le cause di un conflitto dimenticato
È una guerra che nessuno vuole vedere quella nell’Est della Repubblica Democratica del Congo. Lo stesso Papa Francesco non può recarsi a Goma, luogo-simbolo di un conflitto che si trascina da quasi tre decenni
Iniziative diplomatiche, processi di pace, dispiegamento di forze militari… Nell’Est del Congo, tuttavia, molti sono convinti che prevalga ancora la volontà di dividere
Il vescovo di Rumbek, Christian Carlassare, vittima di un attentato nel 2021, è in pellegrinaggio verso Juba con i giovani della sua diocesi: per portare a Papa Francesco il messaggio di pace e di speranza di un popolo che, come lui, vuole rimettersi in piedi
La tratta di persone per lo sfruttamento sessuale è un crimine sempre più nascosto anche per mancanza di interesse mediatico e dell’opinione pubblica. Ne parliamo l’8 febbraio, Giornata mondiale contro la tratta, al Centro Pime di Milano
Visita al monastero di Maryam al-Adhra, un luogo di dialogo e pace nel Kurdistan iracheno, dove padre Jens e suor Friederike portano avanti la spiritualità di padre Dall’Oglio nel cuore di una grande città