In Perù oggi la beatificazione di don Sandro Dordi e dei francescani polacchi Miguel Tomaszek e Zbigniew Strzalkowski uccisi nel 1991 da Sendero Luminoso perché con il loro impegno per i poveri rappresentavano un’alternativa alla lotta rivoluzionaria. Alcuni approfondimenti, reportage e interviste per capire chi erano e che cosa ci hanno lasciato questi nuovi beati del nostro tempo
Da Gromo San Marino (Bg) alle Ande: la storia e la memoria del primo fidei donum italiano che oggi a Chimbote viene proclamato beato. Fu ucciso il 26 agosto 1991 in Perù dai maoisti di Sendero «Luminoso»
Domenica si vota a Caracas per eleggere il Parlamento nel mezzo della crisi economica che sta travolgendo la «rivoluzione bolivariana». La Mesa de Unidad Democrática teme un golpe del governo del presidente Nicolás Maduro pur di non riconoscere un’eventuale sconfitta nelle urne
Il padre della teologia della liberazione dal Perù parla di don Sandro Dordi e dei due francescani polacchi che saranno proclamati beati sabato a Chimbote: «Uccisi da Sendero Luminoso perché costituivano un’alternativa non violenta al piano rivoluzionario. La denuncia della povertà per amore “complica” sempre la vita…»
Con mons. Mario Pasqualotto – missionario del Pime, già vescovo ausiliare di Manaus – viaggio dentro la Fazenda da Esperança, un delle maggiori realtà brasiliane nella lotta alle tossicodipendenze
Il nuovo presidente dell’Argentina è Maurizio Macri, che ha vinto grazie all’alleanza con i settori moderati. La sua propensione al neoliberismo è conosciuta, il problema sarà come non vanificare anni di recupero dei salari e delle pensioni e di diminuzione delle disuguaglianze.
Ha fatto notizia per il successo di Jimmy Morales alle elezioni. Ma dietro c’è un Paese ancora vittima dell’ingiustizia, della criminalità e dell’impunità. Le stesse piaghe la cui denuncia nel 1998 costò la vita al vescovo martire monsignor Juan José Gerardi
La Bolivia ha annunciato un piano per la costruzione di un Centro di ricerca atomico a El Alto con il supporto della tecnologia russa. E alle critiche il presidente indio replica: «Non pone nessuna minaccia alla Madre Terra»