«Una Chiesa che ha a cuore i poveri rimane sempre sintonizzata sul canale di Dio, non perde mai la frequenza del Vangelo». Ecco cosa ha detto il Papa ricordando don Tonino Bello
Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, ricorda don Giuseppe Diana a trent’anni dall’uccisione e parla dell’impegno contro le mafie. Che deve continuare ancora oggi. Ascolta la sua voce nel nostro PODCAST
Il fondatore di Libera, che sarà al Pime di Milano per un evento dedicato a don Giuseppe Diana, parla dei nuovi volti della criminalità organizzata e delle sfide educative per contrastare l’indifferenza. A cominciare dal Vangelo
Nonostante la guerra, continua a essere attivo il laboratorio di produzione di ostie della parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza, avviato nel 2020 grazie Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti. «È un segno di speranza, un filo di luce che non si arrende», dice il presidente Arnoldo Mosca Mondadori
Si chiama “Mizu Ippai”, letteralmente “bicchiere d’acqua piena” il centro di ascolto in cui presta servizio padre Marco Villa, missionario del Pime che si occupa degli hikikomori, persone che, volontariamente e liberamente, decidono di vivere – e talvolta di morire – nella più completa solitudine
È il messaggio che proviene da Neve Shalom Wahat al-Salam, un villaggio dove israeliani e palestinesi vivono insieme. E dove oggi si condividono momenti di paura e di sconcerto. «Non possiamo vivere in tranquillità e sicurezza senza riconoscere i pieni diritti di ogni singolo essere umano», dice Samah Salaime, direttrice dell’ufficio comunicazione e sviluppo del Villaggio, di cui pubblichiamo il messaggio
Le parole del Superiore generale padre Ferruccio Brambillasca nell’anniversario della fondazione dell’Istituto, celebrata il 30 luglio a Milano: «In tanti contesti dove ci troviamo a lavorare la missione oggi non è facile, ma andiamo avanti con fiducia. Guai se non formassimo missionari che aiutano a discernere ciò che è buono secondo l’insegnamento di Gesù: lasceremmo la gente a mani vuote»
Evacuati precipitosamente in Pakistan o in altri Paesi, nell’agosto di due anni, fa in seguito alla presa del potere da parte dei Talebani, circa 50 mila profughi afghani potrebbero ora essere trasferiti nelle Filippine, nell’attesa che gli Stati Uniti esaminino le loro domande. Ma alcuni senatori filippini hanno già sollevato dubbi. E intanto i profughi rimangono bloccati e spesso perseguitati