Padre Ibrahim Faltas, padre Gabriel Romanelli e, dall’Egitto, padre Rafic Greice lanciano appelli per scongiurare l’incursione israeliana a Rafah, che rischia di provocare un «dramma finale» per la Striscia di Gaza e la sua popolazione
La testimonianza di Chen Alon, ex maggiore dell’esercito israeliano che ha scelto di guardare anche alle ferite di chi sta dall’altra parte: «Il dolore che proviamo è lo stesso, sia per i bambini israeliani sia per i bambini palestinesi»
Mentre la violenza in Medio Oriente raggiunge livelli sconcertanti, le parole di odio rischiano di soffocare le voci di chi, su entrambi i fronti, non smette di lottare per la riconciliazione. Voci che spesso sono quelle delle donne. Come le protagoniste della nuova puntata di Finis Terrae
La guerra a Gaza e il terrorismo in Israele ci interpellano. Per questo la nostra rivista ha promosso una serata con voci da Israele e Palestina per farci carico delle sofferenze di entrambi i popoli. E ascoltare anche chi dentro il conflitto prova ad aprire un varco alla pace. Ecco il video
«Ci siamo chiesti che cosa potevamo fare di fronte ai drammatici avvenimenti in Israele e Palestina. La nostra risposta sta nella preghiera e nella promozione in tutti i modi della riconciliazione, ispirati dal Vangelo della pace». La riflessione del direttore padre Gianni Criveller, missionario del Pime
È quanto sostiene il leader cattolico palestinese di Betlemme, Bernard Sabella, già rappresentante di Fatah e segretario esecutivo del servizio ai rifugiati palestinesi del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, in un discorso pronunciato oggi al Consiglio d’Europa
È il messaggio che proviene da Neve Shalom Wahat al-Salam, un villaggio dove israeliani e palestinesi vivono insieme. E dove oggi si condividono momenti di paura e di sconcerto. «Non possiamo vivere in tranquillità e sicurezza senza riconoscere i pieni diritti di ogni singolo essere umano», dice Samah Salaime, direttrice dell’ufficio comunicazione e sviluppo del Villaggio, di cui pubblichiamo il messaggio
L’Associazione italiana amici di Neve Shalom Wahat al Salam mette a disposizione una borsa di studio per giovani che desiderano fare un tirocinio di sei mesi in Israele nel villaggio Oasi di pace, dove ebrei e palestinesi vivono insieme per scelta: un modello concreto di convivenza possibile