Sabato ricorrono i quattro anni dal martirio di padre Fausto Tentorio. Quattro anni senza giustizia. Ma soprattutto quattro anni di un’impunità che allunga la scia di sangue: si continua a calpestare e uccidere in nome della terra e delle sue risorse a Mindanao. È la denuncia che padre Peter Geremia ha messo per iscritto in una nuova lettera inviata al ministro della Giustizia delle Filippine
Cina perduta. Nelle fotografie di Leone Nani, 1903-1914. Lo straordinario reportage del missionario-fotografo del Pime in mostra a Parigi dal 27 ottobre
Chi è Rolando Del Torchio, l’ex missionario rapito ieri a Mindanao? E che cosa lo ha spinto a tornare a Dipolog dopo aver lasciato il Pime? Vogliamo proporre una sua riflessione che – quando era ancora sacerdote – aveva scritto nel 1999 per il blog dei missionari del Pime nelle Filippine. Crediamo che racconti bene chi sia lui, quanto forte sia il legame con il Paese in cui aveva scelto di vivere e – nella parte finale – esprima bene anche l’augurio di tutti noi rispetto a questo nuovo rapimento a Mindanao.
Rapito a Dipolog sull’isola di Mindanao Rolando Del Torchio, già missionario del Pime, che dopo la dispensa dal sacerdozio lavorava sull’isola come ristoratore. Testimoni parlano di un motoscafo che l’avrebbe portato via verso l’isola di Jolo, la roccaforte del movimento islamista Abu Sayyaf
Dopo la firma dell’accordo di libero scambio tra dodici Paesi che si affacciano sul Pacifico il Giappone appare come il principale beneficiario in Asia. Ma restano i dubbi sulle clausule segrete. E la Cina studia le contromosse con chi è rimasto fuori (l’India in primis)
Severe restrizioni per 12 milioni di internauti vietnamiti a rischio di monitoraggio informatico da parte delle autorità. Mentre la nota blogger Tha Phong Tan – per uscire dal carcere – ha dovuto accettare l’esilio
Fondata da due missionari del Pime quasi quarant’anni fa, la Fu Hong Society di Hong Kong offre servizi qualificati ai disabili per sviluppare le loro potenzialità e aiutarli a integrarsi nella società
Padre Giulio Berutti sull’uccisione del cooperante italiano: «Tra corruzione e radicalismo islamico la situazione del Paese si aggrava di anno in anno»