Repressa nel sangue una manifestazione dei contadini a Kidapawan, nelle Filippine. Il riso a disposizione degli uffici municipali per l’assistenza alla popolazione rimane sempre una manciata insufficiente; mentre cifre da capogiro finiscono in questi giorni nelle spese elettorali e nei meandri della corruzione
L’invito in una lettera del premier Nawaz Sharif consegnata ieri al Papa durante l’udienza generale da due ministri del governo a Roma per le celebrazioni promosse dall’Aiuto alla Chiesa che Soffre a cinque anni dall’uccisione di Shahbaz Bhatti
Il presidente uscente Museveni è stato riconfermato in elezioni contestate, che hanno rotto l’unità mostrata durante la visita di Francesco. Il comboniano padre Tonino Pasolini: alla ‘Chiesa in uscita’ il compito di richiamare la classe politica alle sue responsabilità
Secondo le Nazioni Unite è la crisi alimentare peggiore degli ultimi trent’anni. Già 8,2 milioni di persone sono denutrite, potrebbero essere 22 milioni a inizio 2016. Aumentati di un terzo i prezzi del mais.
La denuncia sui bambini di strada uccisi a Rio a pochi mesi delle Olimpiadi, ha riacceso i riflettori su questo volto tragico del Brasile. Eppure una città senza bambini di strada anche in Brasile è possibile. E don Bruno Secchi, 76 anni, sardo, già salesiano e da anni sacerdote della diocesi di Belém, lo racconta in un modo che sembra confermare un’ovvietà. Invece ha dovuto lavorare quarant’anni per raggiungere quest’obiettivo. E in questa testimonianza racconta come è stato possibile.
L’anima popolare, i “sem terra”, la nuova sfida di una fede che torni a incidere nella società: padre Giambattista Giomo racconta i suoi quarant’anni dal Paraná al Nord-Est
È bresciano, ma da quarant’anni lavora in Ecuador, prima tra i “kichwa” poi come vescovo di Portoviejo. E ora, a pochi mesi dal Sinodo dedicato all’Amazzonia, mons. Lorenzo Voltolini ha scelto la vita monastica
Secondo la Fao, «oltre 17 milioni di persone» rischiano di morire di fame in Africa orientale. Tra le cause, siccità, guerre e land grabbing. Ma anche il colpevole ritardo dei governi e delle organizzazione umanitarie. Che in Somalia, però, non possono ancora mettere piede