Con gli orfani e le vedove della guerra di Duterte
In una parrocchia di Quezon, nella grande periferia di Manila, un’associazione attraverso un laboratorio di sartoria prova a ridare dignità alle mogli e ai figli delle centinaia di persone uccise nella controversa «guerra alla droga» portata avanti dal presidente filippino
Sri Lanka: pena di morte per i trafficanti di droga
Nonostante sia stato dimostrato che la pena di morte non abbia funzione di deterrente, lo Sri Lanka, prendendo ispirazione dalle Filippine, ha annunciato l’intenzione di reintrodurre la pena di morte per contrastare il traffico illegale di stupefacenti
Guerra alla droga, Duterte fa scuola in Bangladesh
Ha già provocato almeno 130 morti la campagna del governo di Dacca contro il dilagare del traffico di metanfetamine. Una «tolleranza zero» che – come quella delle Filippine – adotta senza troppi scrupoli il metodo delle esecuzioni extragiudiziali
Effetto Duterte: scoppiano anche le carceri
Nelle 466 istituzioni carcerarie delle Filippine sono rinchiusi 142mila detenuti, contro i 24mila posti ufficiali per cui queste strutture sono censite. Per il 64 per cento sono detenuti legati alla lotta alla droga, che con i metodi giustizialisti voluti dal presidente ha già fatto 10 mila morti nel Paese
Tredici morti a Pasqua nella guerra alla droga di Duterte
Non si è fermata neanche nel giorno di Pasqua nelle Filippine la «guerra alla droga» del presidente Duterte. L’appello del cardinale Tagle: «Non lasciamo che si diffonda una cultura per la quale uccidere è normale»
«Caro Duterte, anche la violenza è una droga»
La lettera aperta di padre Peter Geremia, missionario del Pime, al presidente filippino che ha scelto le maniere forti per la guerra alla droga: «Liberiamo dalla schiavitù della droga e della corruzione; ma evitiamo di diventare noi stessi dipendenti dalla droga della violenza»
Con padre John nei bassifondi di Hong Kong
Missionario degli Oblati di Maria Immacolata, espulso dalla Cina continentale, padre Wotherspoon da un piccolo appartamento della penisola di Kowloon si prende cura dei carcerati e dei migranti illegali preda dei narcotrafficanti